STEFANIA TOTARO
Cronaca

Mazzette e ricorsi. Il costruttore arrestato chiede di riavere i suoi soldi e la libertà

Nel mirino presunte tangenti per rendere edificabili alcuni terreni. Decideranno a questo punto i giudici del Tribunale del Riesame. Intanto la Procura si oppone alla scarcerazione di altri tre indagati.

Mazzette e ricorsi. Il costruttore arrestato chiede di riavere i suoi soldi e la libertà

Mazzette e ricorsi. Il costruttore arrestato chiede di riavere i suoi soldi e la libertà

Solo il costruttore Luigi Roncalli presenta ricorso ai giudici del Riesame contro l’ordinanza che lo ha messo agli arresti domiciliari e contro il sequestro patrimoniale. Mentre la Procura si oppone alle altre richieste di modifica della misura di custodia cautelare presentate da altri tre indagati, tra cui l’ex responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Usmate Velate Antonio Colombo e l’immobiliarista Alberto Riva finiti in carcere. Per Roncalli, 51 anni, amministratore della Bri.me di Lecco accusato di concorso in corruzione insieme all’ex geometra di Berlusconi, Francesco Calogero Magnano per una presunta mazzetta a Colombo su alcuni terreni vincolati a Pedemontana diventati edificabili, la gip del Tribunale di Monza Angela Colella che ha firmato le nove ordinanza di custodia cautelare chieste dal pm monzese Carlo Cinque ha disposto il sequestro preventivo dell’intero capitale sociale della sua srl compreso l’intero patrimonio aziendale con le eventuali proprietà immobiliari e mobiliari rappresentate da conti correnti bancari, conti deposito di titoli e obbligazioni, partecipazioni azionarie, beni strumentali, avviamento commerciale. Lo stesso è stato disposto per le società coinvolte nell’inchiesta che fanno capo agli altri indagati.

In più la giudice ha disposto per Colombo e per la compagna e il cognato, Annabella e Giovanni Carlo Beretta, che attraverso la società Berfin ricevevano le presunte mazzette pagate attraverso fatture per operazioni ritenute inesistenti, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di quasi 200mila euro ritenuti provento del reato di corruzione; per l’immobiliarista Galdino Magni 27.500 euro e per Francesco Magnano 18.400 euro. Ma al momento solo il 51enne nato a Bergamo risulta avere presentato ricorso e a decidere saranno i giudici dell’apposito Tribunale del Riesame di Monza. Saranno invece i giudici della libertà personale di Milano a decidere sull’eventuale annullamento o modifica dell’ordinanza cautelare nei confronti dell’immobiliarista lecchese. Spetta invece alla stessa giudice per le indagini preliminari monzese Angela Colella decidere sulle istanze presentate al termine degli interrogatori di garanzia: se scarcerare Colombo e Riva concedendogli gli arresti domiciliari e se modificare la misura dei domiciliari disposta per Roncalli e per l’immobiliarista a sua volta coinvolta Ancilla Cantù, 58 anni.

Il pm Carlo Cinque ha dato parere negativo. Per Alberto Riva, figlio dell’ex sindaco di Vimercate negli anni Settanta Ezio Riva, a metterci una parola buona potrebbe essere il fatto che, nonostante l’immobiliarista del Gruppo di costruzioni che porta il suo nome fosse volato in Argentina, alla notizia che i finanzieri lo stavano cercando per accompagnarlo in carcere ha anticipato il volo di rientro in Italia per consegnarsi agli inquirenti. Finora invece Galdino Magni, anche lui finito dietro le sbarre, il fratello Donato, i fratelli Beretta e l’ex geometra del Cavaliere non hanno presentato alcuna istanza alla gip. Alcuni vogliono prima farsi interrogare dal pm.