Disastro di Seveso, oltre 10mila chiedono i danni alla Givaudan

Si apre la "class action" più numerosa della storia

Il disastro di Seveso 39 anni fa

Il disastro di Seveso 39 anni fa

Seveso (Monza e Brianza), 9 dicembre 2015 - Giovedì in Tribunale a Monza è attesa l’ennesima «class action», la più numerosa della storia, ben 10.174 persone del Comitato 5D presieduto dal presidente e fondatore Gaetano Carro che chiedono ancora giustizia per il disastro «diossina» a distanza di 39 anni. La Givaudan non si è costituita in giudizio e ancora una volta ha snobbato il Comitato dei danneggiati che vorrebbero, dopo tanti processi, ottenere giustizia e che la legge venga finalmente applicata.

Il colosso svizzero, che aveva l’onere di costituirsi in giudizio entro venti giorni dalla data dell’udienza, ha invece preferito restare in silenzio.

«Onestamemente, non mi sorprende più nulla - spiega Gaetano Carro -. A noi non interessa l’azione che intraprenderà la Givaudan. Io continuerò finché sono in vita a lottare per i miei cittadini e mai ho perso la speranza. Le vittime del disastro del 10 luglio 1976 sono stati proprio i cittadini e devono essere risarciti. Chi è danneggiato non deve subire di essere condannato e pagare le spese di giustizia.

La grande speranza che nasce ogni qualvolta si inizia una causa di risarcimento danni di questa capienza è che i giudici applichino la legge. L’organizzazione mondiale della sanità ha definito la diossina un cancerogeno e tutti, ormai, sappiamo quali effetti possono manifestarsi anche a distanza di anni».

I danneggiati vivono nelle zone inquinate dall’evento disastroso di 39 anni fa, che ormai è entrato nella storia, e avevano firmato un documento quando è stato creato il Comitato 5D, che autorizza Gaetano Carro ad ogni procedimento legale per ottenere il risarcimento di danno patrimoniale dalla Givaudan. Gaetano Carro, malgrado le diverse cause, non si è mai arreso.

Spiega il fondatore del Comitato 5D: "A chiederlo sono la carica dei diecimila di Seveso, Meda, Cesano Maderno, Desio e Bovisio, che rivendicano il loro diritto al risarcimento che scaturisce da un fatto illecito per cui c’è già una sentenza penale passata in giudizio.

E chi oggi, ancora, sostiene che il diritto è prescritto, non conosce la procedura italiana o è in chiara malafede.

Dopo quasi 40 anni tutti sanno che gli effetti della diossina sulla salute si possono manifestare anche a distanza di molti anni. Un fatto è certo: “l’armata del Comitato 5D” non si fermerà".