Inchiesta in Autodromo di Monza: sequestrati 3 milioni ad ex vertici Sias

Sequestro milionario nell’ambito dell’ultimo filone dell’inchiesta giudiziaria su una presunta “mala gestione” dell’autodromo di Monza di Stefania Totaro

Niente grande tennis in autodromo di Monza

Niente grande tennis in autodromo di Monza

Monza, 11 Luglio 2014 - Sequestrato un 'tesoretto' di 2 milioni e mezzo di euro all'ex direttore della Sias, la società che gestisce l'autodromo di Monza. Il sequestro preventivo è stato eseguito ieri dalla Guardia di Finanza di Monza su richiesta dei pm monzesi Walter Mapelli e Caterina Trentini che indagano su un giro sospetto di biglietti venduti in nero e su presunte fatture per operazioni inesistenti che sarebbero alla base di una maxi evasione fiscale per circa 3 milioni di euro. Il sequestro più importante firmato dal gip del Tribunale di Monza Giovanni Gerosa riguarda l'ex direttore della Sias Enrico Ferrari, a cui gli uomini delle Fiamme gialle hanno 'blindato' disponibilità finanziarie per oltre 2 milioni e mezzo di euro, mentre la parte restante è stata sequestrata a Claudio Viganò, storico presidente del consiglio di amministrazione di Sias fino al 2010, che risulta indagato insieme a Ferrari. L'anomalia dell'elevato sovrannumero di biglietti omaggio, stampati ben oltre il 5% sul totale stabilito dalla legge, era stata segnalata nel suo esposto presentato nel 2012 dall'allora presidente del consiglio di amministrazione di Sias Paolo Guaitamacchi, che aveva fatto scattare l'inchiesta della Procura di Monza sulla gestione dell'autodromo. Le fatture sospette, per 1,6 milioni di euro, sono state pagate dalla Sias ad alcune società inglesi esistenti solo sulla carta e sono relative ad un periodo tra il 2007 e il 2011, l'ultimo anno utile prima dello scoppio dell'inchiesta scattata il 22 maggio 2012. Ferrari, già imputato di prestiti ad usura, corruzione per la gestione della Sias e di omissione dolosa di cautele atte ad evitare infortuni sul lavoro per le 'bolle' sull'asfalto della curva Parabolica in occasione della Superbike 2012 a vario titolo con altre 16 persone che verranno processate il 18 settembre al Tribunale di Monza, ora si ritrova indagato in questa inchiesta, oltre che per i reati fiscali, anche di peculato per essersi intascato circa 1 milione di euro in contanti dal 2007 al 2012 e ancora di corruzione insieme al responsabile amministrativo di Sias Franco Becchere e al delegato Siae per la Brianza Americo Martino, a cui dal 2008 al 2011 avrebbero versato 80 mila euro per chiudere un occhio sui controlli nelle manifestazioni sportive organizzate all'autodromo.

di Stefania Totaro