REDAZIONE MILANO

Teatro Carcano, vizi e virtù di una famiglia borghese con 'I suoceri albanesi'

Uno spettacolo divertentissimo tra manie, debolezze, fragilità, furberie, pregiudizi

Teatro Carcano, 'I suoceri albanesi'

Milano, 10 gennaio 2016 - Dal 13 al 24 gennaio, al Teatro Carcano di Milano, va in scena 'I suoceri albanesi - Due borghesi piccoli piccoli', racconto di una famiglia borghese fanatica del politically correct. Un padre, una madre e una figlia. Lucio, cinquantacinquenne, consigliere comunale  progressista, e Ginevra, cinquantenne, chef in carriera, con un passato fatto di lotte politiche e rivolte  generazionali, conducono un’esistenza cercando quotidianamente di trasmettere  alla figlia Camilla, sedici anni, il loro stile di vita, pregno di valori importanti, di parole mai banali: l’importanza  della politica, della solidarietà, della fratellanza. Ogni occasione è buona per ribadire questi concetti edificanti: a  tavola, ascoltando un telegiornale, commentando episodi di vita. Al terzetto si aggiunge l’amica del cuore di  Ginevra, Benedetta, erborista alternativa in analisi perenne e ossessivamente a caccia di un compagno, e  frequentatrice abituale della casa, sui cui abitanti non manca di riversare le sue fragilità.

Come in tutte le famiglie, anche le incombenze pratiche occupano uno spazio importante nella vita di Lucio e  Ginevra e la rottura di una tubazione del bagno di servizio, che rischia di allagare l’appartamento sottostante,  occupato da un eccentrico tenente colonnello, obbliga i coniugi a chiamare una ditta per il restauro completo del  locale. La ditta è formata da due giovani uomini: Igli, 35 anni e Lushan, 18. Sono albanesi, con alle spalle una  storia simile a quelle che si leggono tutti i giorni sui giornali: viaggi su barconi fatiscenti, periodi di clandestinità,  infine l’agognato permesso di soggiorno e adesso una ditta, con tanto di partita Iva e lavoro in quantità. Un  esempio da seguire per Camilla e i giovani come lei, abituati al contrario a situazioni agiate e iperprotettive. E’  questo che Lucio e Ginevra pensano, contemplando la luce che illumina gli sguardi dei due albanesi. Una luce  piena di vitalità, voglia di fare, come solo chi ha davvero conosciuto la fame può ancora avere.  Ma un giorno Lucio dimentica un importante documento, torna a casa ad un orario imprevisto e le certezze sue e di Ginevra crollano come un castello di carte. A dimostrazione che i vecchi proverbi non passano mai di moda: chi  predica bene, razzola male…

In scena, Francesco Pannofino ed  Emanuela Rossi, ma anche con Andrea Lolli, Silvia Brogi, Maurizio Pepe Filippo Laganà, Elisabetta Clementi. Costumi Antonella Balsamo. Regia Claudio Boccaccini. Produzione Viola Produzioni. Inq uesto spettacolo, Gianni Clementi, Premio Maschere del Teatro 2014 per il  migliore autore italiano contemporaneo, affronta con mano leggera vizi e virtù di una famiglia piccolo borghese,  con il suo corollario di manie, debolezze, fragilità, furberie, pregiudizi. La regia di Claudio Boccaccini asseconda  il testo, un vero e proprio congegno ad alta precisione, in cui i tempi della risata a sorpresa, i giochi di parole, gli  equivoci contribuiscono al divertimento del pubblico, gratificato dalla presenza sul palco di due campioni di  simpatia come Francesco Pannofino e Emanuela Rossi e da una storia in cui ognuno si può rispecchiare.

Al Teatro Carcano di Milano da mercoledì 13 a domenica 24 gennaio 2016. Orari:  martedì, mercoledì, giovedì e sabato  20,30 – venerdì 19,30  – domenica ore 16