Ruby ter, l'inchiesta mette a rischio l'estinzione pena di Silvio Berlusconi

La scorsa settimana sono state perquisite 21 ragazze tra le quali anche la giovane marocchina, accusate di corruzione in atti giudiziari. Interrogato Emilio Fede, si è avvlso della facoltà di non rispondere. La showgirl Francesca Cipriani: "Non prendo soldi da Berlusconi". Nel frattempo Espinosa e Berardi presentato ricorso al riesame contro il sequestro di 15mila euro

Olgettine

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Milano, 23 febbraio 2015 - Continuano le indagini dell'inchiesta Ruby 'ter'.  I nuovi elementi raccolti dalla Procura di Milano potrebbero mettere a rischio l'esito positivo dell'affidamento in prova ai servizi sociali di un anno che Silvio Berlusconi sta concludendo dopo la condanna definitiva per il caso Mediaset. È un'ipotesi che, sebbene prematura, circola negli ambienti giudiziari milanesi.  Secondo la nuova indagine dei pm Tiziano Siciliano e Luca Gaglio, l'ex premier avrebbe continuato, attraverso il ragionier Spinelli, suo manager di fiducia, a consegnare soldi alle ragazze ospiti alle cene ad Arcore in cambio del loro silenzio, fino a poche settimane fa. Inoltre, è sempre l'ipotesi accusatoria, avrebbe continuato a retribuire Ruby fino a poco tempo fa, anche tramite intermediari. Di tali elementi potrebbe tener conto il Tribunale di sorveglianza quando, tra qualche mese, sarà chiamato ad esprimersi sull'esito del percorso di riabilitazione di Berlusconi e a decidere se dichiarare o meno l'estinzione della pena inflitta per il reato di frode fiscale. Inoltre, la Procura generale potrebbe opporsi alla stessa dichiarazione di estinzione della pena e chiedere anche sulla base di acquisizione di atti dell'indagine Ruby 'ter', che l'ex capo del governo sconti di nuovo l'anno di condanna definitiva in detenzione domiciliare. Il leader di Forza Italia finirà il periodo di affidamento in prova ai servizi sociali il prossimo 8 marzo. Dopodiché in un paio di mesi dovrebbe essere pronta la relazione dell'Ufficio esecuzione penale esterna di Milano che farà un quadro complessivo del percorso di riabilitazione dell'ex Cavaliere in vista della decisione dei magistrati di sorveglianza. 

Emilio Fede (Lapresse)FEDE SI AVVALE DELLA FACOLTA' DI NON RISPONDERE - L'ex direttore del TG4 Emilio Fede è stato interrogato come imputato in procedimento connesso dai pm di Milano Tiziana Siciliano e Luca Gaglio nell'ambito dell'inchiesta cosiddetta "Ruby Ter" per la quale la scorsa settimana sono state perquisite 21 ragazze tra le quali anche la giovane marocchina, accusate di corruzione in atti giudiziari. Fede, già condannato in secondo grado a 4 anni e 10 mesi nel processo "Ruby Due" è stato ascoltato nell'ufficio del pm Siciliano che ha lasciato intorno alle 12. L'ex direttore del TG 4 si è avvalso della facoltà di non rispondere: "Io avrei voluto parlare con i pm, ma il mio legale mi ha suggerito che era preferibile avvalersi, anche se io non volevo, ho seguito il suo consiglio". Fede ha raccontato di aver ricevuto venerdì scorso la convocazione dai pm di Milano per l'interrogatorio di oggi e che da parte sua "c'è sempre stata la massima disponibilità parlare" con gli inquirenti, ma il suo legale, l'avvocato ed ex parlamentare Maurizio Paniz gli ha suggerito di avvalersi. Inoltre, Fede ha voluto spiegare ai cronisti che per il prossimo marzo è prevista l'uscita di un suo libro nel quale "ho raccontato la mia verità non certo solo sul caso Ruby ma su tutta la mia storia professionale". Per Fede, infatti, il caso Ruby "è soltanto un grande pettegolezzo rispetto alla mia vita e alla mia lunga vicenda professionale"

Olycom

CIPRIANI: "NON PRENDO SOLDI DA BERLUSCONI" - "Io non prendo soldi da Berlusconi, solo una volta ho ricevuto un bonifico, ma non ho nemmeno mai preso i famosi 2500 euro al mese e la casa in cui vivo da 8 anni a Milano me la sono pagata da sola". Lo ha spiegato la showgirl Francesca Cipriani, fuori dalla procura di Milano dove è arrivata per chiedere ai pm milanesi quando potrà riavere il cellulare che le è stato sequestrato nel corso delle perquisizione dell'inchiesta 'Ruby ter'. Cipriani, accusata di falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari assieme a un ventina di altre ragazze, è entrata nell'ufficio del pm Tiziana Siciliano. Con lei c'era anche un'altra delle giovani delle serate ad Arcore Miriam Loddo, anche lei indagata. Gli inquirenti hanno spiegato alle giovani che a partire da domani potranno riavere i telefoniAlla Cipriani sono stati sequestrati circa 45mila euro che la ragazza teneva in una cassetta di sicurezza. "Quei soldi - ha raccontato la showgirl - erano in banca e non a casa mia e me li aveva dati mio padre per comprare una casa". Cipriani ha raccontato inoltre che "sto male per quello che sta accadendo, non dormo più e lavoro sempre meno, mi hanno messo dentro questo calderone ma io non ho mai preso e non prendo soldi da Berlusconi, a parte un bonifico una volta".

ESPINOSA E BERARDI RICORRONO AL RIESAME - Due delle ragazze ospiti alle serate ad Arcore e indagate nell’inchiesta ‘Ruby ter’, Aris Espinosa e Iris Berardi, hanno presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Milano contro il sequestro di soldi, circa 15mila euro in totale, di cellulari, tablet, materiale informatico e appunti manoscritti, presi dagli agenti della sezione pg nel corso delle perquisizioni di martedì scorso. A depositare l’istanza è stato il legale delle due ragazze, l’avvocato Andrea Buondonno, il quale ha chiarito che i beni sequestrati sono «personali» e non possono avere alcuna «valenza processuale». Da qui l’istanza di dissequestro. Alle ragazze la pg ha sequestrato circa 15mila euro in totale (7-8mila euro a testa) e anche alcune chiavette usb con materiale informatico. Il legale ha spiegato che Aris e Iris sono «comunque tranquille e serene, compatibilmente con il momento che stanno passando, dato che sono finite forse in un gioco più grande di loro».

POLANCO PENTITA DA OTTOBRE -  Marystelle Polanco già dall'ottobre scorso stava maturando la decisione di parlare con i magistrati che indagano sul caso Ruby. Ed è stato proprio questo repentino cambiamento di strategia che ha indotto l'avvocato Andrea Buondonno, che la seguiva fin dai primi momenti del caso Ruby, a fare un passo indietro. "Ho lasciato la difesa di Marystelle Polanco il 20 ottobre scorso", spiega l'avvocato. "Lei mi aveva già manifestato la l'intenzione di scrivere una lettera in Procura a Milano per chiedere di essere ascoltata. Una scelta che umanamente ho capito, ma che professionalmente non ho condiviso - aggiunge - perché significa cambiare completamente linea difensiva". La decisione di parlare con il procuratore aggiunto Ilda Boccassini e con i colleghi che stavano indagando sul caso Ruby ter, dunque, viene da lontano. Polanco, dunque, ha scritto "di testa sua" la lettera che è arrivata in procura da qualche settimana. "Se ti affidi ad un professionista devi fidarti e seguire le sue indicazioni - spiega l'avvocato Buondonno - Forse la sua decisione è quella perfetta, certo che va contro tutto il lavoro fatto in precedenza. In ogni caso - conclude - ci siamo lasciati serenamente".

Nicole Minetti (Foto Imagoeconomica)

MINETTI: "MAI RICEVUTO 500 MILA EURO" - "Non esiste alcuna operazione di bonifico o versamento bancario di 500mila euro a suo favore, mentre invece è vero che in alcune occasioni ha ricevuto bonifici mensili di 15mila euro». È quanto ha dichiarato l'avvocato Paolo Righi, legale di Nicole Minetti, in merito ai presunti versamenti da parte di Silvio Berlusconi all'ex consigliera regionale lombarda, condannata a 3 anni nel processo cosiddetto 'Ruby 2' e che non è indagata nell'inchiesta 'Ruby ter'.

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