Tamponamento davanti all’Alcatraz. Poi scatta la rissa, cinque vigili feriti

Scappa uno dei due conducenti. Arrestati tre ragazzi per l’aggressione di NICOLA PALMA

Un'ambulanza (Cusa)

Un'ambulanza (Cusa)

Milano, 13 marzo 2016 - «Non possiamo rischiare così ogni sera», si sfoga Daniele Vincini, delegato del Sulpm. I colleghi gli hanno appena raccontato cos’è successo la notte scorsa in zona Farini. Ecco la ricostruzione. Attorno alle 3, i vigili arrivano in via Valtellina per un incidente d’auto che ha coinvolto nella carambola pure un pedone (senza gravi conseguenze). Sul posto trovano solo il conducente del veicolo tamponato, mentre quello al volante dell’altra vettura, un mezzo della flotta car sharing Enjoy, è già scappato a piedi (tenete a mente questa persona perché ritornerà in un secondo momento della vicenda). I sei ghisa iniziano a effettuare i rilievi del caso, ma capiscono subito che la situazione è tutt’altro che tranquilla. Un gruppo di giovani, davanti al vicino locale Alcatraz, li prende subito di mira con sfottò e insulti. Gli agenti non reagiscono sulle prime, ma saranno costretti a farlo pochi istanti dopo.

Sì, perché improvvisamente i tre, tutti italiani di età compresa tra 20 e 23 anni, si avventano contro i ghisa colpendoli con schiaffi e pugni. Ne nasce una colluttazione, sedata a fatica dai vigili; cinque di loro hanno riportato prognosi da dieci giorni per le contusioni. I tre aggressori, alticci anziché no, vengono ammanettati e portati al comando di via Custodi, dove cercano di sfogare la loro rabbia sull’arredamento dell’ufficio fermati; ora sono ai domiciliari (uno di loro ha precedenti specifici per resistenza e violenza a pubblico ufficiale). E qui comincia la seconda parte dell’intricata vicenda. Sì, perché nel frattempo l’uomo che avrebbe dovuto essere alla guida della Enjoy coinvolta nello schianto presenta una denuncia per furto ai carabinieri: me l’hanno rubata a Quarto Oggiaro, la sintesi. Tradotto: non c’ero io in macchina quando è avvenuto il tamponamento in via Valtellina. Sarà vero? Lo stanno verificando gli uomini del Radiomobile della polizia locale, anche se c’è il sospetto (motivato da alcune esperienze del recente passato) che il sudamericano si sia rivolto ai militari solo per allontanare da sé le indagini sull’omissione di soccorso seguita all’incidente.

Vincini va al di là del singolo episodio: «Proprio a pochi giorni dalla nostra iniziativa di distribuire spray al peperoncino come arma di difesa alle vigilesse – attacca il numero uno del Sulpm, la sigla autonoma più rappresentativa tra i tremila agenti milanesi – ecco questo nuovo episodio di violenza ai danni dei ghisa: spero che le istituzioni ne traggano le conclusioni, dando un segnale chiaro di sostegno e attenzione alla categoria». Per adesso, il segnale ha deciso di lanciarlo il sindacato: «Vogliamo che una pattuglia delle forze di polizia sia presente quando andiamo a rilevare incidenti in zone particolarmente calde, dalle Colonne fino alle discoteche: se non verrà garantito questo servizio, noi non ci muoveremo».

nicola.palma@ilgiorno.net

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