Ritorna il "Trota": "Politica? Vivo meglio da contadino"

"Sto bene come imprenditore agricolo, meglio che in politica". Il figlio del Senatur in tribunale per udienza preliminare per truffa e appropriazione indebita sul caso dei rimborsi elettorali della Lega Nord usati per fini personali

Renzo Bossi, soprannominato "Trota"

Renzo Bossi, soprannominato "Trota"

Milano, 10 ottobre 2014 - Iniziata in tribunale l'udienza preliminare a carico di Umberto Bossi, dei figli Renzo e Riccardo, dell'ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito e di altre 5 persone. I reati ipotizzati a vario titolo nei loro confronti sono truffa aggravata allo Stato per 40 milioni e appropriazione indebita per 208mila euro. Quando il "Trota" si è presentato a sorpresa, al settimo piano è scattato il divieto d'accesso ai giornalisti, una misura presa in passato per Silvio Berlusconi e Fabrizio Corona. Quando è uscito, però, ha ostentato relax e soddisfazione per la sua nuova vita di agricoltore: "Sto bene, non faccio il vostro lavoro - ha detto ai giornalisti -. Ora faccio l'imprenditore agricolo, si sta bene, meglio che in politica...".

Renzo "Trota" Bossi era arrivato con il fratello Riccardo alla prima udienza che si celebra davanti Carlo Ottone De Marchi. Il giudice per l'udienza preliminare dovrà pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio chiesta dalla Procura.  Una truffa che, secondo la ricostruzione della Procura, ammonterebbe complessivamente a circa 40 milioni di euro, pari a quanto ricevuto dalla Lega Nord come rimborsi elettorali in base ai rendiconti per gli anni 2008 e 2009. Ai due figli del fondatore del Carroccio, accusati di appropriazione indebita, e' contestato l'utilizzo per fini personali dei rimborsi elettorali destinati alla Lega Nord, tra cui la laurea 'acquistata' in Albania. L'ex consigliere regionale in forza alla Lega Nord allo stato attuale non ricopre  alcun incarico pubblico nè ruolo istituzionale.

L'UDIENZA - Nell'udienza di oggi la Lega si è costituita parte civile non contro la famiglia Bossi, ma contro Belsito e gli imprenditori Stefano Bonet e Paolo Scala, accusati concorso in riciclaggio con l'ex tesoriere. Peraltro, è stata sollevata un'eccezione di incompetenza territoriale a favore di Genova poiché il profitto dell'ultimo degli episodi di truffa contestati sarebbe stato realizzato a Genova, dove l'ex tesoriere Francesco Belsito aveva spostato un conto corrente della Lega presso un operatore di sua fiducia. Il pubblico ministero Roberto Pellicano, titolare del fascicolo insieme al pm Paolo Filippini, si è opposto e in merito il giudice per l'udienza preliminare Carlo Ottone De Marchi deciderà il 17 ottobre. Pende davanti al gup anche la richiesta di archiviazione avanzata la scorsa estate dalla procura per l'ex vicepresidente del Senato Rosi Mauro, a cui i pm contestavano di essersi appropriata indebitamente di contributi pubblici per 99mila euro.

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