"Verità per Giulio Regeni": flash mob di Amnesty International in piazza Scala

A tre mesi dalla scomparsa di Giulio Regeni Milano si mobilita per chiedere "verità" insieme ad Amnesty International

Lo striscione esposto fuori da Palazzo Marino

Lo striscione esposto fuori da Palazzo Marino

Milano, 23 aprile 2016 - A tre mesi dalla scomparsa di Giulio Regeni Milano si mobilita per chiedere "verità" insieme ad Amnesty International (lo striscione a Palazzo Marino - GUARDA). L'occasione è un flash mob che si terrà il 24 aprile, in piazza Scala, nella seconda giornata della 31esima Assemblea Generale della Ong. La convocazione avviene sia su Facebook (al momento 1.200 "interessati" e quasi 400 partecipanti) che su Twitter sotto l'hashtag #veritapergiulio#veritapergiulioregeni. L'evento si terrà fra le 16.30 e le 18.30. Il dress code richiesto per la partecipazione al flash mob è "indossare abiti neri", chiede Amnesty "per manifestare in piazza come unica voce che chiede 'Verità per Giulio Regeni'". Il giovane ricercatore italiano è stato rapito ed ucciso a Il Cairo il 25 gennaio 2016.

L'inziativa è sostenuta anche da Flc Cgil, Federazione lavoratori della conoscenza. I docenti di ogni ordine e grado, spiega il sindacato, e il personale di tutte le scuole, che esso rappresenta, si uniscono alla fortissima e Giulio Regeni (Olycom)determinata richiesta, soprattutto alle autorità egiziane e al governo italiano, di gettare luce definitiva sul tragico delitto del giovane ricercatore italiano. E auspicano che ai magistrati inquirenti della Procura romana vengano date tutte le informazioni e i mezzi materiali che conducono ai veri colpevoli. Inoltre, la Flc Cgil esprime la sua solidarietà al direttore dell'agenzia di stampa internazionale Reuters, oggetto di specifica denuncia da parte del Ministero dell'Interno egiziano. L'agenzia Reuters aveva rivelato che sei diverse fonti anonime dell'intelligence e della polizia egiziana hanno riferito ad un suo reporter che Regeni sarebbe stato trattenuto presso la stazione di polizia di Izbakiya e trasferito in una struttura della Sicurezza nazionale lo stesso giorno in cui è scomparso il 25 gennaio, nell'anniversario della rivoluzione di Piazza Tahrir.

 

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