Corteo di Forza Nuova, contropresidio antifascista in piazza Fontana / FOTO

Alcune centinaia di persone si sono riunite nella piazza simbolo di Milano. Il vicesindaco Scavuzzo: "Non abbassare la guardia"

Corteo antifascista in piazza Duomo a Milano

Corteo antifascista in piazza Duomo a Milano

Milano, 14 gennaio 2017 - Presidio antifascista in piazza Fontana a Milano. Si tratta di una contromanifestazione organizzata per rispondere all'iniziativa di Forza Nuova, dal titolo 'Sovranità in piazza', all'Arco della Pace (VIDEO). Alcune centinaia di persone si sono riunite in una piazza simbolo di Milano chiamate dall'Anpi, Memoria antifascista, Comitato antifascista lombardo, Pd, Sinistra X Milano, Milano in Comune, Cgil, Cisl e Uil. In piazza diverse bandiere dell'Anpi e del Pci. In piazza Fontana sono arrivati intorno alle 17 anche una cinquantina di giovani dei centri sociali al grido di "Siamo tutti antifascisti" e "Ora e per sempre Resistenza".

Finiti i discorsi ufficiali, molti manifestanti, soprattutto giovani e rappresentanti di sindacati di base che hanno preso parte al presidio, hanno percorso in corteo alcune strade del centro di Milano. Sono arrivati da piazza Fontana a piazza Cordusio, sciogliendo poi la manifestazione antifascista in piazza della Scala, di fronte al Comune. Per tutto il tempo del presidio e del piccolo corteo, sono stati scanditi cori contro 'fascisti' e 'razzisti', in particolare slogan diretti contro Forza Nuova. È stata cantata 'Bella Ciao' e sono stati accesi alcuni fumogeni. Infine, poco dopo le 18.30 il corteo si è chiuso in piazza Scala.

SCAVUZZO: "NON ABBASSARE LA GUARDIA" - "Milano antifascista credo sia una delle caratteristiche della nostra città e oggi stiamo ristabilendo un pochino di ordine rispetto alle tante cose che si sono dette. Anche perché qualcuno pensa non ci sia più la forza e la determinazione di ribadire da che parte sta Milano. Ognuno prende le decisioni che reputa opportune, noi abbiamo preso quella di essere in questa piazza oggi", ha detto a margine la vicesindaco di Milano, Anna Scavuzzo, con la fascia tricolore, accompagnata da alcuni assessori della giunta di Beppe Sala, tra cui Pierfrancesco Majorino e Marco Granelli. Un appello? "Sicuramente oggi - ha spiegato - in questa piazza ricordiamo che 'Ora e sempre resistenza' non è solo un modo di dire e che non dobbiamo abbassare la preoccupazione rispetto alla responsabilità di ciascuno". "Io non ho apprezzato molto lo spazio che è stato concesso al presidio di Forza Nuova che si sta svolgendo in contemporanea a questo. Credo che questa comunque sia una piazza che a Milano dice molto", ha concluso Scavuzzo.

"MILANO E' ANTIFASCISTA"  - In piazza anche Emanuele Fiano, deputato e dirigente nazionale del Pd ed esponente della Comunita ebraica milanese: "In tutta l'Europa la lotta contro i neonazisti e i neofascisti non è solo una cosa che riguarda il rispetto della storia ma anche il razzismo contro gli immigrati", ha detto, aggiungendo che "Milano c'è sempre stata, non solo perché medaglia d'oro della Resistenza ma anche perché c'è sempre stato antifascismo sociale e culturale". Critico nei confronti della decisione presa dal Comitato per l'ordine e la sicurezza di permettere il raduno del gruppo di estrema destra Forza Nuova, l'assessore alle politiche sociali Pierfrancesco Majorino: "Permettere una manifestazione di questo genere non è un esercizio democratico. E' un esercizio democratico ricordare che nazismo e fascismo vanno contrastati". Per il presidente provinciale milanese dell'Anpi, Roberto Cenati, "occorreva una risposta forte, di tutti i milanesi e dele istituzioni" all'iniziativa di Forza Nuova. Cenati ha citato anche l'associazione neonazista "Do.Ra" del Varesotto, che con una petizione on line chiede di mettere sotto processo i partigiani ancora in vita. "Chiediamo l'intervento delle autorità affinché questa associazione, che inneggia al nazifascismo e nega la Shoah, sia messa fuori legge". Per Marco Granelli, assessore alla mobilità, "Milano è antifascista e non puà essere sede di raduni che negano la realtà storica e che propugnano la negazione della libertà. Dobbiamo lavorare di più nelle scuole e soprattutto riportando la verità storica; applicare con più fermezza le leggi esistenti, per esempio il divieto di mostare simboli razzisti e del fascismo".

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