Alleanze, Salvini gela Forza Italia: "Siamo troppo diversi: meglio soli"

Il leader della Lega avverte Tosi: "I nostri militanti sono con Zaia" - L'INTERVISTA di Stefania Consenti

Il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, ieri a Borgo San Lorenzo, nel Fiorentino (Ansa)

Il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, ieri a Borgo San Lorenzo, nel Fiorentino (Ansa)

Milano, 27 febbraio 2015 - Luca Zaia? «Non si tocca». Il segretario federale, Matteo Salvini, globetrotter quanto e più dell’altro Matteo nazionale, lo difende a spada tratta, convinto che la soluzione politica alla «questione veneta» è da trovare in casa. «Fermerò chiunque voglia mettere in discussione Luca Zaia, deve vincere, è uno dei governatori più apprezzati d’Italia e il Veneto è una delle regioni più efficienti d’Europa», è il suo leitmotiv.

Salvini, non ha il timore che spingendo in questa direzione si possano determinare rotture insanabili? «Mi rifiuto di pensare che ci sia un dirigente veneto che non voglia eleggere Luca Zaia, che lo metta in difficoltà. Voglio sperare che siano stati tutti degli equivoci, delle esagerazioni, delle polemiche inutili. Mi auguro che si occupino di cose più concrete, come fare la guerra al governo Renzi-Alfano che ha tagliato 300 milioni al Veneto».

Lo dica, sta con Zaia perché teme di più Tosi... «Non ho paura di chi non la pensa come me. Quello veramente pericoloso è Renzi, non Tosi, non Zaia, né Berlusconi e nemmeno la Moretti. Solo di Renzi ho paura».

E se Tosi non ci sta? Ncd protrebbe aver buon gioco nel favorire uno strappo... «Perché non dovrebbe, non ne vedo i motivi, Tosi è segretario della Lega in Veneto, sa cosa vogliono i militanti. Che voterebbero Zaia contro chiunque si presenti. Quanto ad Ncd è una categoria dello spirito. E che Alfano sia un ministro non adatto lo sanno tutti».

In Lombardia però siete alleati, Ncd non gradisce tanta durezza, giunta a rischio? «No. Un conto sono le amministrazioni locali, un conto è il piano nazionale».

Lei non è stato nemmeno tenero con Forza Italia, li ha gelati con quella frase ‘abbiamo visioni diverse’. «Mi hanno chiesto che cosa farei se si votasse domani mattina. E ho risposto dicendo la verità, ‘da soli’, perché le diversità a livello politico nazionale con FI sulle tematiche europee, sull’euro, su Bruxelles o sulla Merkel sono ancora grandi».

Toti chiede alleanze non prese in giro. Sabato a Roma non vedremo sventolare in piazza le bandiere di Forza Italia... «E perché no? La manifestazione organizzata dalla Lega è aperta a tutti, gli azzurri saranno i benvenuti: sul palco porterà i suoi saluti Giorgia Meloni. Ci saranno anche tanti sindaci di Forza Italia, ex Cinquestelle, imprenditori, artigiani. Apriamo a chiunque voglia costruire un’alternativa al governo Renzi-Alfano».

Quindi? «Non c’è tempo da perdere. Ai miei dico: smettete di litigare, Renzi ha tutto, i numeri, i soldi, giornali. Il problema numero uno è lui».

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