Ricatto a Lapo Elkann, 90mila euro per non diffondere video: imprenditore parte civile

Il legale ha manifestato l'intenzione di depositare l'atto di costituzione al procedimento con rito abbreviato cominciato oggi per Bellavista davanti al giudice per l'udienza preliminare Giuseppe Vanore. L'udienza è stata tuttavia aggiornata al 12 giugno

Lapo Elkann

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Milano, 3 aprile 2015 -  Continua il caso dell'estrosione a Lapo ElkannIl rampollo della famiglia Agnelli, tramite l'avvocato Giovannandrea Anfora, ha preannunciato l'intenzione di costituirsi parte civile contro Enrico Bellavista, il 31enne milanese arrestato in flagranza di reato per estorsione lo scorso 2 dicembre mentre, in una stanza dell'hotel Four Season, intascava 90mila euro da un collaboratore dell'imprenditore. Si trattava di una trappola organizzata dagli investigatori dopo la denuncia dell'imprenditore, che ha raccontato di essere sotto ricatto e di aver già versato 30mila euro per un video compromettente ripreso il giugno scorso in cui appare seminudo, vicino a delle piste di cocaina stese su un tavolo.

Il legale ha manifestato l'intenzione di depositare l'atto di costituzione al procedimento con rito abbreviato cominciato oggi per Bellavista davanti al giudice per l'udienza preliminare Giuseppe Vanore. L'udienza è stata tuttavia aggiornata al 12 giugno, quando il pubblico ministero Giancarla Serafini intende riunire il procedimento allo stralcio a carico dei presunti complici dell'imputato, il fratello Giovanni Bellavista e il fotografo Fabrizio Pensa, raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari lo scorso 10 marzo.

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