Coppia gay, giudici: valida adozione figlia della compagna

La Corte d'Appello di Milano ha dichiarato l'efficacia in Italia del provvedimento con cui una donna ha adottato in Spagna la figlia della sua compagna (le due si sono sposate e poi hanno divorziato nel Paese iberico), nata con fecondazione eterologa

L'esterno del Tribunale di Milano

L'esterno del Tribunale di Milano

Milano, 10 dicembre 2015 - La Corte d'Appello di Milano ha dichiarato l'efficacia in Italia del provvedimento con cui una donna ha adottato in Spagna la figlia della sua compagna (le due si sono sposate e poi hanno divorziato nel Paese iberico), nata con fecondazione eterologa. La decisione è stata resa nota oggi dal portale di studi giuridici Articolo29

In base a quanto riostruito la coppia ha divorziato, raggiungendo un accordo sulle condizioni di collocazione abitativa e di mantenimento. La Corte milanese ha dato atto che la minore "è stata adeguatamente amata, curata, mantenuta, educata ed istruita da entrambe le donne che hanno realizzato l'originario progetto di genitorialità condivisa, nell'ambito di una famiglia fondata sulla comunione materiale e spirituale di due persone di sesso femminile" e che la "adozione piena" corrisponde al suo interesse

"Attraverso il meccanismo - spiega Articolo29 - della trascrizione si va ben oltre la "adozione in casi particolari" o "stepchild adoption" di cui la politica discute in questi giorni, essendo stata ordinata la cosiddetta "adozione piena o legittimante", per cui il rapporto genitoriale è identico a qualsiasi altro genitore". 

Secondo i giudici della Corte d'Appello di Milano, non e' "contrario all'ordine pubblico un provvedimento straniero che abbia statuito un rapporto di adozione piena tra una persona non coniugata e il figlio riconosciuto del partner, anche dello stesso sesso e va valutato l'interesse superiore del minore al mantenimento della vita familiare costruita con ambedue le figure genitoriali e al mantenimento delle positive relazioni affettive ed educative che con loro si sono consolidate, in forza della protratta convivenza con ambedue e del provvedimento di adozione ".

I giudici Bianca La Monica (presidente) e Maria Cristina Canziani (consigliere estensore) hanno invece negato la richiesta trascrizione del matrimonio celebrato in Spagna tra le due mamme (come già accaduto di recente sempre a Milano) e di conseguenza anche del divorzio intervenuto nel frattempo.

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