Don Ciotti alla Casa della Carità: "Meno solidarietà, più diritti e giustizia"

"Non basta essere buoni, perché crea assistenza e si continua a vedere come minaccia l'immigrato e non le diseguaglianze o la povertà"

Don Luigi Ciotti (Newpresse)

Don Luigi Ciotti (Newpresse)

Milano, 18 ottobre 2014 - La Casa della Carità compie dieci anni e fra gli ospiti arriva il presidente di Libera, don Luigi Ciotti"Mi auguro che ci sia sempre meno solidarietá e sempre più diritti e giustizia". L'occasione è stato un incontro dedicato a Caritâ e Giustizia, "due cose indivisibili". "Non fraintendetemi - ha aggiunto don Ciotti -, ma é così. Dobbiamo sempre di più lottare per la dignitá e la libertá di tutte le persone e non dobbiamo continuare a stare nella trappola del fare i delegati, quelli delegati ad aiutare gli ultimi - ha spiegato - ciô non toglie che dobbiamo comunque continuare ad accompagnare chi ha bisogno e a inventarci di tutto per farlo. Anche rompendo gli schemi".

Don Ciotti ha definito poi Casa della Carità come un "miracolo, nato dal sogno di Martini" e ha spesso citato Papa Francesco, "uno semplice ma che tira grandi mazzate". Nell'auditorium don Ciotti ha dialogato con il presidente della Casa della Carità don Virginio Colmegna, prima accolto con letture dei giovani della societá di lettura del Liceo Volta. Durante l'incontro don Luigi Ciotti ha spesso parlato rivolgendosi ai giovani presenti in sala insistendo sul fatto che "non basta accogliere gli altri, bisogna riconoscere gli altri. Non basta la sola bontá perché crea assistenza, non toglie le cause della povertá e puó diventare complice del sistema".

Citando dati sulla povertà nel Paese- 6 milioni di poveri relativi e 1 di assoluti - don Ciotti si è detto "molto preoccupato di ció che sta avvenendo in. Italia: faccio fatica a sentire slogan ogni giorno e intanto vedere che scivoliamo sempre più in basso. Noi perô dobbiamo incoraggiare chi si è assunto l'impegno di cercare di cambiare le cose. La politica perô deve fare una scaletta di prioritá perchè il tempo passa". Tornando al tema della giustizia, al centro dell'incontro, don Ciotti ha poi spiegato che senza di essa, come ora, "si continua a vedere come minaccia del bene comune gli immigrati e il popolo della strada e non le disuguaglianze e la povertà". "La chiesa non deve mettersi al posto dello Stato - ha concluso - ma non deve neanche restare ai margini della lotta per la giustizia".

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