CLAUDIA CANGEMI
Cultura e Spettacoli

Non turisti ma viaggiatori. In tutti i sensi

Radrizzani: la lezione dei ciechi

 Enrico Radrizzani

Enrico Radrizzani

Milano, 21 giugno 2017 - Su misura. Ma senza fretta. Sta tutta in queste cinque parole la “filosofia” de La Compagnia del Relax, fondata 17 anni fa da Enrico Radrizzani, che, partito dalla Brianza, da tempo ormai si divide tra Italia, Turchia e non solo.

Si può dire che lei sia stato “fulminato” sulla via di Istanbul...

«Sulla via della Cappadocia, per la precisione. Ci sono andato per la prima volta nel 1990: sei settimane con gli amici usando solo i mezzi pubblici. Tutto mi ha stregato: i paesaggi, la gente, i tappeti. Ho iniziato a trascorrerci tutte le estati».

E poi cos’è successo?

«Gli amici continuavano a chiedermi consigli, itinerari. Venivano in Turchia e li aiutavo a scoprire un modo nuovo di viaggiare. Al ritorno mi chiedevano: “e l’anno prossimo dove andiamo?”. Così la passione è diventata lavoro ed è nata la necessità di scoprire altre mete. Oggi la Compagnia ha oltre 50 destinazioni in tutto il mondo».

Cos’ha di diverso dagli altri tour operator?

«Il fatto che non siamo un tour operator ma un portale per entrare in contatto con agenzie, guide e istituzioni locali, unità economiche famigliari. Il nostro modo di viaggiare è basato su questo. Dico subito a quelli che vogliono mettere “la bandierina” e vedere tutto di un Paese in una settimana che dovrebbero rivolgersi ad altri. Noi proponiamo un’esperienza vera, non turismo mordi e fuggi, ma a contatto con la popolazione, magari ospiti nelle case per ripartire portandosi dietro non solo fotografie ma anche amicizie, accompagnati sempre da guide del posto che parlano italiano».

È un pubblico omogeneo?

«Sì, perché è la nostra proposta a selezionarli. Ci scelgono persone che hanno una sana cultura del viaggio, come conoscenza reciproca e profonda, amore dell’arte e della musica, emozione dello scambio».

Oltre alle mete, sono tante anche le tipologie di viaggio.

«Infatti: aiutiamo le persone a costruirsi il viaggio proprio come lo desiderano. Su misura per la passione di ciascuno: trekking, yoga, workshop fotografico. Con combinazioni di ogni genere. Per coppie in viaggio di nozze, gruppi già formati, famiglie, amici, associazioni. O aggregandosi ad altri (ma sempre poco numerosi, 15 persone al massimo)».

E proponete anche viaggi per non vedenti... Com’è nata l’idea?

«Una coppia di non vedenti seppe del nostro viaggio lento in Cappadocia, ci chiese di partecipare, feci delle modifiche al programma per poterle dare il massimo della soddisfazione e fu molto contenta. Il passa parola ne fece arrivare altri e una mattina decisi di preparare un programma ad hoc: “Viaggi sensoriali dedicati a ipo e non vedenti”, col tempo è diventata una vera e propria modalità di viaggio. Il ritmo era già adatto, abbiamo studiato itinerari che, grazie alla collaborazione degli artigiani, artisti, istituzioni locali consentano ai ciechi di fare esperienze che coinvolgano al massimo tutti i sensi messi in secondo piano dalla vista».

Qualche esempio?

«Possiamo imparare a cucinare i cibi che assaggiamo, modellare vasi e tessere tappeti, sentire sotto le dita i bachi da seta. Una parte importante è ottenere i permessi nei musei: a Teheran abbiamo toccato pezzi di 7.000 anni e siamo stati gli unici ad andare oltre la piccola sezione tattile del museo toccando i bassorilievi di Dario il Grande e i pezzi del palazzo Apadana provenienti da Persepoli. Altri viaggi sono dedicati allo yoga o al trekking su percorsi adatti. E soprattutto usiamo il tempo per parlare con la gente. Rimango ogni volta colpito dal calore e dall’intensità emotiva che si creano subito. Le persone che riteniamo “mancanti”, perché prive di un senso così importante, in realtà hanno molto da insegnarci, e ora il Viaggio sensoriale è aperto a tutti quelli che vogliono imparare a “vedere” il mondo in modo diverso, con più attenzione».

Non crede che ormai Internet consenta a tutti un’organizzazione fai-da-te?

«A chi ha molto tempo libero da dedicare alla programmazione di spostamenti, ricerca i hotel, guide, auto a noleggio, sì ma c’è sempre il rischio di fare qualche errore che può rovinare il viaggio. Forse non è il caso di stressarsi anche per andare in vacanza. Almeno in quel momento, è bello affidarsi e fidarsi. Non per niente ci chiamiamo “La Compagnia del relax”».

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