Quel rubinetto del gas aperto a casa di Tiziana Pavani: "Killer sperava in un'esplosione"

E' quanto emerge dalle indagini delle forze dell'ordine. Nella notte Luca Raimondo Marcarelli, incensurato di 32 anni, ha confessato l'omicidio

Indagini nel condominio dove è stata uccisa Tiziana Pavani (nel riquadro)

Indagini nel condominio dove è stata uccisa Tiziana Pavani (nel riquadro)

Milano, 14 gennaio 2017 - Ha confessato Luca Raimondo Marcarelli, il giovane di 32 anni accusato di essere l'assassino di Tiziana Pavani (Chi era la vittima / Leggi l'articolo), la donna di 54 anni ammazzata brutalmente con diversi colpi alla testa nel suo appartamento in via Bagarotti 44, in zona Baggio. Prima di lasciare la casa del delitto, il giovane, con problemi di droga, incensurato e accusato di aver ucciso per un presunto credito di 2.450 euro la donna con cui aveva avrebbe avuto relazione, ha aperto il rubinetto del gas sperando che un'esplosione accidentale potesse cancellare le tracce del suo passaggio. Marcarelli, che lavorava come addetto alle pulizie, faceva parte delle amicizie della vittima e avrebbe avuto con lei una relazione saltuaria. I due si erano conosciuti circa quattro anni fa in chat.

Il ragazzo l'ha colpita con una bottiglia (piena) mentre dormiva, alle 4.30, nel cuore della notte tra mercoledì e giovedì, il giorno del ritrovamento del cadavere. Un'ora dopo, alle 5.30, il 32enne ha cercato a modo suo di riscuotere i soldi che - stando alla sua versione - non gli erano stati restituiti, prelevando 500 euro con il bancomat rubato alla donna dopo averla assassinata. Il corpo della donna - in un lago di sangue - è stato trovato nel pomeriggio di giovedì 12 gennaio da un vicino di casa preoccupato per il forte odore di gas proveniente dall'abitazione della donna. La porta dell'abitazione della donna era socchiusa. Il vicino si è quindi fatto strada, scoprendo la tragedia. Le indagini si sono da subito concentrate sulla cerchia di conoscenze della Pavani. La vittima lavorava come segretaria in un asilo e conduceva una vita apparentemente normale, tranquilla. Le indagini, coordinate dal pm di Milano Maria Letizia Mannella e dal procuratore aggiunto Alberto Nobili si erano subito indirizzate sulle ultime frequentazioni della vittima. Oggi il fermo del 32enne, dopo la confessione nella notte.

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