I taxi con seggiolino? Pura utopia. E i bambini viaggiano col pericolo

Nessun operatore garantisce il servizio. La legge è dalla loro parte

Taxi, l'insegna sull'auto di un tassista

Taxi, l'insegna sull'auto di un tassista

Milano, 28 ottobre 2016 - A Milano le combinazioni numeriche si sprecano: dall’8585 al 4040 passando per il 6969 o il 5353, per quanto riguarda i radiotaxi c’è solo l’imbarazzo della scelta. Si provi però a cercare un taxi dotato di seggiolino per bambini e d’un tratto non c’è più combinazione che regga (la richiesta). All’improvviso non esiste più alcun numero vincente e la giungla di opzioni si fa deserto: nessun operatore ha nella sua flotta auto dotate di seggiolino per il trasporto dei piccoli. Tra ieri pomeriggio e mercoledì mattina abbiamo contattato tutti i radiotaxi sopra riportati e, in aggiunta, anche il 4000. Sempre la stessa domanda: "Pronto, buongiorno: ho un bimbo di dieci mesi, è possibile avere un’auto con seggiolino?". E sempre la stessa risposta: "Ci spiace, non abbiamo auto con seggiolino".

In un caso concedono almeno il tempo per illudersi: il centralinista del 4000 promette di fare una ricognizione tra i conducenti per verificare se qualcuno possa esaudire la nostra richiesta e invita a richiamare da lì a 15 minuti. Ma quando richiamiamo, il responso è per l’ennesima volta negativo: "Niente da fare". Alcuni operatori si fermano qui, altri aggiungono che le auto bianche non hanno alcun obbligo di trasportare bambini col seggiolino e che mamme e papà possono tranquillamente prendere il taxi, allacciarsi le cinture di sicurezza e tenere il proprio bimbo in braccio per tutto il tempo del viaggio senza temere sanzioni. Quanto alla sicurezza del piccolo è tutta un’altra storia: l’unica è sperare che il taxi non sia coinvolto in un incidente.

Ei centralinisti non mentono affatto, anzi. Il paradosso è benedetto dalla legge. L’articolo 172 del Codice della Strada, così come riformato a marzo del 2006, prevede l’obbligo di usare "dispositivi di ritenuta" quando si trasportano bambini quale che sia la durata del tragitto. I dispositivi di ritenuta riconosciuti dalla legge sono i seggiolini e gli adattatori e "sono obbligatori dalla nascita fino al raggiungimento dei 36 chili di peso". Sul sito della polizia stradale si precisa poi che "i sistemi di sicurezza presenti negli autoveicoli non sono adatti a persone inferiori a 1.50 metri di altezza", tradotto: le ordinarie cinture di sicurezza non preservano l’incolumità dei bambini. E non basta: "Fino a 9 chili di peso il bimbo deve essere trasportato in senso contrario alla marcia dell’auto. Dopo 10 chili si può cominciare a sistemare il seggiolino in senso di marcia". Il messaggio è chiaro: le precauzioni da prendere sono tante quando ci si sposta in auto con bambini. Tenerli in braccio durante la marcia non è affatto la soluzione. Da qui le multe comminate a chi non monta il seggiolino sulla sua auto privata, che oscillano dai 79 ai 299 euro col taglio di 5 punti dalla patente. Ma se si sceglie di viaggiare in taxi, allora il bimbo, quale che sia l’età e il peso, può serenamente essere trasportato senza seggiolino o adattatori. E senza far caso al senso di marcia. "Nel caso di autovetture adibite al servizio pubblico di trasporto (per esempio su un taxi o noleggio con conducente) – recita l’eccezione all’articolo 172 – i bambini con statura inferiore a 1.50 metri possono circolare, non trattenuti da appositi sistemi di ritenuta, solo sul sedile posteriore e sempre accompagnati da un passeggero di età non inferiore a 16 anni". Perché questa eccezione? Perché, per dirla alla maniera del "milanese imbruttito", per un tassista dotarsi di un seggiolino sarebbe "uno sbatti(mento)": il seggiolino occuperebbe spazio nel bagagliaio o sui sedili. E poi mica c’è un solo tipo di seggiolino, ce ne sono diversi. Meglio aggirare il problema e affidarsi alla sorte.

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