Furti in casa con la 'tecnica del sassolino': 4 arresti nel campo nomadi / FOTO e VIDEO

Perquisizione nella villeta del capo: sequestrate tre auto di lusso, 67mila euro in contanti e oggetti di pregio

I 67mila euro in banconote sequestrate nelle abitazioni degli arrestati (Newpress)

I 67mila euro in banconote sequestrate nelle abitazioni degli arrestati (Newpress)

Milano, 18 novembre 2017 - La Polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro uomini che vivono nel campo nomadi di via Monte Bisbino, a Milano, con l'accusa di aver commesso una decina di furti in appartamenti del centro della città. I quattro - di 18, 19, 25 e 42 anni - usavano la "tecnica del sassolino": lanciavano una piccola pietra contro la finestra dell'appartamento da cui avevano intenzione di entrare e se nessuno si avvicinava a controllare entravano in azione.

Nel corso delle perquisizioni nel campo operate dalla Squadra Mobile, sono state sequestrate tre auto di lusso, orologi di valore, 67mila euro in contanti, monili in oro, penne di pregio. In particolare, nella villetta di Marco Marchic, il 42enne capo della banda, c'erano una vasca idromassaggio, la doccia sensoriale e telecamere lungo tutto il perimetro. La villetta aveva tutti i comfort perché oltre a essere l'abitazione stabile del capo era anche il quartier generale per i furti e la ricettazione. Il 42enne, con cittadinanza italiana, è considerato il capo del gruppo raggiunto dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal pm David Monti ed eseguita lo scorso mercoledì durante un blitz all'interno dell'area nomadi. In manette il figlio 18enne Andrea «Burda» Radosavljevic e il 19enne Gianni Jovanovic, mentre è sfuggito alla cattura il 25enne serbo Manuel Hodnic, attualmente in Serbia dopo essere stato allontanato dal campo proprio da Marchic per una lite relativa a soldi sottratti al capo.

"Le indagini sono iniziate a metà gennaio dopo una serie di furti in appartamento nella zona Monforte-Vittoria e sono proseguite fino a fine febbraio - ha spiegato Luca Izzo, a capo della sezione antirapine della Squadra Mobile - siamo riusciti ad accertare otto colpi ma siamo sicuri che ne abbiano commessi molti di più. Erano ben strutturati, pianificavano i furti con sopralluoghi di alcuni giorni, agivano nel tardo pomeriggio in modo da riuscire a entrare nei palazzi approfittando di qualche condomino che usciva. Una volta all'interno lanciavano sassolini contro le finestre del primo e secondo piano per capire se ci fosse qualcuno in casa e, in caso di silenzio, un membro della banda si arrampicava e rompeva il vetro». Durante la perquisizione nella casa di Marchic sono stati trovati orologi di grande valore (lui aveva al polso un Rolex da 40mila euro che sosteneva essere falso), penne di pregio, gioielli, 67mila euro in contanti (che la figlia ha tentato di nascondere addosso) e migliaia di banconote fac-simile da usare durante le truffe cosiddette 'rip-deal'. Durante le fasi dell'esecuzione del provvedimento, all'interno dello stesso campo nomadi, è stata effettuata un'operazione di controllo con l'ausilio di personale dell'Ufficio Immigrazione, del Reparto Mobile, del Reparto Prevenzione Crimine, del Gabinetto Regionale Polizia Scientifica, del commissariato di Quarto Oggiaro"e del Reparto Volo di Milano Malpensa. In tutto sono 52 le persone controllate e 6 quelle accompagnate in Questura per ulteriori accertamenti.

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