Pietra d'inciampo imbrattata in via Plinio: "Papà fu bruciato. Non aveva colpa di niente"

E' quella dedicata a Dante Coen. La figlia ha subito ripulito lo sfregio. Per lei è come una sorta di tomba del padre, che non potè mai conoscere

Una pietra d'inciampo per la Memoria dei deportati ebrei viene installata a Milano

Una pietra d'inciampo per la Memoria dei deportati ebrei viene installata a Milano

Milano, 23 gennaio 2017 - Appena posata è stata subito imbrattata la prima delle sei pietre d'inciampo che verranno installate a Milano per ricordare le vittime del nazifascismo. Si tratta di quella posata in via Plinio e dedicata a Dante Coen, deportato ad Auschwitz ed ucciso a Buchenvald. A dare l'allarme è stata la figlia Ornella, che ha avvisato l'addetto alla sicurezza della Comunità ebraica. La polizia, ha raccontato, è andata nella zona per vedere se c'erano testimoni. Ornella ha mandato sua figlia in via Plinio armata di acquaragia per ripulire il sampietrino in ottone che è stato messo sul marciapiede. «Vediamo quanto dura - ha commentato -. Se risuccede io ripulisco. Sicuramente è stato un atto di antisemitismo. Non hanno rispetto nemmeno per chi non c'è più e non ha colpa di niente». Ornella Coen tiene in modo particolare alla targa che è «un omaggio giusto» per ricordare il padre, che lei non ha mai conosciuto dato che aveva 30 giorni quando è stato deportato, ma che è anche una sorta di tomba dato che «non abbiamo una tomba perché l'hanno bruciato». «I fascisti non hanno neanche il coraggio della storia - ha commentato il deputato Pd Emanuele Fiano -. Imbrattano le pietre d'inciampo pensando che magari non vengano ricordati i loro crimini, come la collaborazione con i nazisti nelle deportazioni». «Sono certo che se un luogo del ricordo verrà imbrattato - ha concluso - noi lo ripuliremo subito».

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