Fabrizio Corona arrestato, al via interrogatorio. Lui: "Soldi leciti, volevo pagare tasse"

La linea difensiva è che quei soldi sarebbero i compensi in nero per le serate nei locali e che l'ex fotografo dei vip sarebbe ancora in tempo per pagare le tasse

Fabrizio Corona (Imagoeconomica)

Fabrizio Corona (Imagoeconomica)

Milano, 13 ottobre 2016 - "Quei soldi erano leciti, frutto del lavoro incessante e frenetico di mesi, dopo il 21 settembre volevo dare una svolta alla mia vita e avevo intenzione di pagare le tasse". Questa la difesa, stando quanto riferito dal suo legale Ivano Chiesa, di Fabrizio Corona nell'interrogatorio di garanzia che si e' svolto nel carcere di San Vittore. L'ex agente fotografico è in carcere da due giorni per intestazione fittizia di beni. Gli agenti della Squadra Mobile di Milano hanno trovato contanti per 1,7 milioni di euro, somma due volte superiore ai redditi dichiarati negli ultimi nove anni, nel controsoffitto di casa della sua collaboratrice Francesca Persi. Inoltre, ci sarebbero state minacce a una ex dipendente, che nel mese di agosto ha visto "un borsone" pieno di una trentina buste bianche con cifre annotate sopra. Borsone poi portato in Austria dalla stessa Persi, che risultava essere l'amministratrice della Atena Srl, agenzia di fatto riconducibile a Corona, nata dalle ceneri della Fenice, fallita anni fa. Proprio la Persi in agosto, da quanto è emerso dalle indagini coordinate dalla Dda di Milano, ha depositato presso la Btv Bank di Innsbruck una somma che si aggira tra il milione e il milione e mezzo di euro. Il legale ha detto che presenterà, nelle prossime ore, una richiesta di revoca della misura cautelare.

DIFESA CORONA: "RISPONDERA' AL GIP" - "Certo che parlerà". Queste le parole dell'avvocato Ivano Chiesa, legale di Fabrizio Corona, prima di entrare nel carcere milanese di San Vittore dove sta per iniziare l'interrogatorio di garanzia per l'ex 're dei paparazzi'. Corona, come già spiegato ieri dai suoi legali, è "abbattuto", non dorme e mangia poco, ma è pronto a difendersi davanti al gip Paolo Guidi. La linea difensiva è che quei soldi (altri contanti per 1-1,5 milioni di euro sarebbero stati portati in Austria) sarebbero i compensi in nero per le sue serate nei locali e che l'ex fotografo dei vip, difeso anche dall'avvocato Antonella Calcaterra, sarebbe ancora in tempo per pagare le tasse.

QUESTIONE SICUREZZA E ROGATORIA INTERNAZIONALE - "Problemi di sicurezza". Così il legale Ivano Chiesa ha spiegato perché l'ex fotografo dei vip ha nascosto 1,7 milioni di euro nel controsoffitto dell'abitazione della sua collaboratrice Francesca Persi. L'inchiesta a carico dell'ex 'Re dei paparazzi' è scattata proprio dopo una denuncia di Corona per una presunta tentata estorsione nei suoi confronti e dopo l'episodio di una bomba carta esplosa sotto la sua abitazione. L'avvocato Chiesa, dopo l'interrogatorio, ha chiarito anche che, avendo lo stesso Corona dato l'assenso alla rogatoria dei pm su soldi in Austria, gli inquirenti "non faranno fatica a rintracciare" quelle somme, depositate, come ha rivelato lo stesso Corona, "su due conti".

LEGALE PERSI: "IN DISCOTECA GIRA MOLTO NERO" - Gli 1,7 milioni di euro sequestrati dalla Guardia di Finanza nell'abitazione di Francesca Persi "sono soldi in nero delle serate" in discoteca effettuate da Fabrizio Corona in giro per l'Italia e "sono soldi della società Atena, non di Corona". Lo ha assicurato l'avvocato Cristina Morrone, difensore di Francesca Persi, la collaboratrice dell'ex fotografo dei vip finita in carcere insieme a lui per intestazione fittizia del beni. Persi è l'amministratore di diritto della società Atena, che si occupa di promozione di eventi e che detiene i diritti di immagine dello stesso Corona. Secondo gli inquirenti della Dda di Milano, sarebbe soltanto "una prestanome" perché in realtà era l'ex fotografo a gestire la società. Stando alle indagini, Persi avrebbe inoltre portato oltre confine altre somme di denaro riconducibili alle provviste in nero di Corona - tra gli 1 e gli 1,5 milioni, secondo il gip - per depositarle su un conto corrente di una banca di Innsbruk. "La cifra in Austria - ha sottolineato l'avvocato Morrone - non è quella venuta fuori, spiegheremo". Il problema, ha aggiunto il legale, è che "purtroppo l'Italia è un Paese dove gira molto nero nelle discoteche e nei locali. E Corona ha sempre guadagnato tantissimo". Di certo, ha polemizzato, "l'accusa è pompata. Ed è assurda la custodia cautelare in carcere per un reato che prevede pene da 2 a 5 anni".

PROCURA: "CANCELLARE CONTNUAZIONE TRA REATI" - La Procura di Milano ha presentato ricorso in Cassazione chiedendo di annullare il provvedimento con cui il gip Ambrogio Moccia alla fine di settembre aveva evitato a Fabrizio Corona di ritornare in cella riconoscendo la continuazione tra i reati di estorsione, tentata estorsione e bancarotta, per i quali è stato condannato in via definitiva. L'istanza è stata depositata l'altro ieri, il giorno dopo l' arresto del fotografo, finito a San Vittore con la sua collaboratrice Francesca Persi, per attribuzione fittizia di beni in relazione a 1.7 milioni di euro sequestrati nel controsoffitto della casa dove viveva la donna. I pm dell'esecuzione Nunzia Gatto e Nicola Balice hanno ravvisato nel provvedimento del gip una "macroscopica violazione" del codice di procedura penale che "impone al giudice del rinvio l'obbligo di uniformarsi alla sentenza della Cassazione" che aveva già accolto un primo ricorso contro il riconoscimento della continuazione da parte di un altro gip nel 2014, cosa che aveva fatto uscire dal carcere Corona. 

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