GIULIA BONEZZI e NICOLA PALMA
Cronaca

Coronavirus, boom di contagi a Milano. E' allarme: "Meno persone sui mezzi"

Più di 500 positivi in città. Fontana: ora scaglionare gli orari delle scuole: "Dati preoccupanti, domani le soluzioni"

Un bus affollato

Un bus affollato

Milano, 15 ottobre 2020 - La priorità resta quella del periodo del lockdown e della massima diffusione della pandemia: proteggere Milano per evitare che il virus deflagri in maniera incontrollata nella metropoli. Così l’impennata di contagi registrata nelle ultime ore ha fatto subito scattare la massima allerta a livello istituzionale: sui 1.844 nuovi contagiati registrati ieri in Lombardia (il 25% del totale nazionale), ben 1.032 si sono contati nella Città metropolitana; e di questi, poco meno della metà, 504, è stata intercettata in città. Numeri che hanno fatto dire al professor Massimo Galli, responsabile Malattie infettive dell’ospedale Sacco, che "a Milano la situazione è critica: abbiamo pochissimo tempo per intervenire e invertire la tendenza". Il primario ha fissato anche una deadline per la stretta: "Valuto che ci rimangano quindici giorni per mettere in campo misure utili per invertire la tendenza di forte aumento dei contagi". L’obiettivo è prevenire un nuovo lockdown: "Posso temerlo e bisogna immaginarlo e pianificarlo, prendere interventi minori e avere soprattutto capacità di ridurre tutto ciò che è un contatto inutile, che in questo periodo va davvero posposto a periodi migliori", ha spiegato dal canto suo il virologo Fabrizio Pregliasco. Proprio di possibili interventi si è iniziato a parlare ieri pomeriggio nel corso di un vertice d’urgenza a Palazzo Diotti tra il prefetto Renato Saccone e il governatore Attilio Fontana: sul tavolo i dati aggiornati sul coronavirus e la progressione statistica degli ultimi giorni.

L’incontro è servito per fare il punto della situazione e ipotizzare un ventagio di potenziali contromisure da introdurre domani (le ordinanze regionali attualmente in vigore del 10 e del 19 settembre scadono oggi): le prossime 24 ore saranno decisive per scegliere se, cosa e come cambiare, in stretto contatto col Comitato tecnico scientifico. "È stato un esame dei dati recenti – ha spiegato Saccone –. È un percorso che in questi due giorni porterà a condividere soluzioni che vogliamo trovare di fronte a dati preoccupanti e che verificheremo domani e dopodomani ( oggi e domani, ndr )". "L’unica questione sulla quale abbiamo fatto qualche considerazione è quella di cercare di ridurre il numero delle persone sul trasporto pubblico locale – ha aggiunto Fontana –. Abbiamo fatto anche delle richieste al ministro ( Azzolina, ndr ) per cercare di avere una disponibilità o a differire l’inizio delle lezioni o trovare qualche soluzione per ridurre l’accumulo di persone in certi orari della giornata".

Una richiesta ribadita dall’assessore ai Trasporti Claudia Terzi nel corso del confronto tra i rappresentanti regionali e il ministro Paola De Micheli. "Orari differenziati per l’ingresso nelle scuole per poter differenziare i percorsi e l’affluenza sul trasporto pubblico locale, anticipare la chiusura di alcuni esercizi pubblici, incentivare lo smart working, dove possibile tornare a lavorare a domicilio e riuscire a limitare ancora per qualche settimana gli spostamenti", la sintesi delle opzioni in campo per il dg del Welfare Marco Trivelli. Sul fronte movida, invece, al momento non sarebbero allo studio altre limitazioni rispetto a quelle già imposte dall’ultimo decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha fissato la chiusura dei locali a mezzanotte e stabilito il divieto di sostare e consumare all’esterno dopo le 21, fatto salvo il servizio al tavolo.

La marcia di avvicinamento alla giornata di domani passerà anche da un vertice in corso Monforte tra il prefetto Saccone e il sindaco Giuseppe Sala: all’incontro, in programma nel tardo pomeriggio di oggi, parteciperanno anche esperti e tecnici dell’Ats per scattare insieme una fotografia dell’esistente e ragionare su quali siano le contromisure migliori per cercare di invertire la curva dei contagi senza fermare la città appena ripartita dopo l’estate. "Lockdown a Milano? Non abbiamo assunto né preso alcuna valutazione – ha chiarito Fontana –. Dobbiamo ascoltare quello che dirà il Cts, quelli che saranno i nuovi numeri e poi fare delle valutazioni, ma al momento non è assolutamente nelle nostre idee e progetti".

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