I video di Alessandro Impagnatiello dopo l’omicidio: i filmati delle telecamere a Senago. E il corpo di Giulia è nascosto in garage

Le immagini agli atti dell’indagine risalenti a domenica 28 maggio, poche ore dopo aver inferto le coltellate mortali alla compagna: ripreso alle 3 di notte dopo il blitz a casa dell’altra donna e alle 7 di mattina quando va a lavorare al bar di Armani

Senago (Milano) – Movimenti da casa all’auto in piena notte domenica 28 maggio, trasportando un involucro, e poi alla mattina presto mentre va al lavoro all’Armani Hotel di Milano con altri due sacchetti. Sono i tre video, agli atti dell’indagine della Procura e dei carabinieri del Nucleo investigativo, con protagonista Alessandro Impagnatiello, poche ore dopo aver ucciso con due coltellate alla gola la compagna Giulia Tramontano, incinta di sette mesi.

Alessandro Impagnatiello ripreso dalle telecamere
Alessandro Impagnatiello ripreso dalle telecamere

Le immagini riprese dalle telecamere che puntano sul passo carraio di via Novella 14/A a Senago, dove Impagnatiello risiedeva con la compagna, risalgono alle 3 di domenica 28 maggio, vale a dire circa 5 ore dopo l’omicidio, avvenuto tra le 20 e le 20.30 di sabato 27 maggio, mentre quelle con le luci del giorno sono delle 7 di mattina, quando l’uomo – cambiato di abito – si reca al lavoro a Milano.

I due video notturni, in particolare mostrano quello che il barman ha fatto dopo essere andato, intorno alle 3 di notte, nella casa della 23enne inglese con la quale aveva una relazione parallela. In quella visita Impagnatiello, lasciato fuori casa dalla ragazza, dice che Giulia non è più "un ostacolo" per la loro relazione.

Alle 3.22, rientrato otto minuti prima a Senago dopo il blitz nell’abitazione di Milano della 23enne, si vede Impagnatiello che esce dal passo carraio. Nel secondo – ripreso pochi minuti dopo il suo rientro – si vede uscire nuovamente dalla stessa uscita, sotto l'ascella sinistra porta con sé un involucro di plastica con dei vestiti. Il sacco viene depositato nel bagagliaio dell’auto, parcheggiata a una decina di metri da casa. Nel fermo si parla di un involucro verosimilmente di lenzuolo bianco o plastica delle dimensioni di 50 centimetri circa: "A piedi, quindi, il giovane si dirige verso la sua autovettura parcheggiata, vi entra per pochi secondi, per poi riuscirne, chiudere con dispositivo elettronico e rincasare sempre custodendo l'involucro sopra descritto", si legge nel provvedimento firmato dall'aggiunto Letizia Mannella e del pm Alessia Menegazzo.

In base a quanto raccontato da Impagnatiello ai carabinieri la notte della confessione e dell'arresto, nelle ore in cui viene ripreso da questi video, il cadavere di Giulia è nascosto nel box della palazzina di Senago, dove lui stesso l’ha trasportato dopo l’omicidio e dopo aver cercato di bruciarlo nella vasca da bagno di casa.

Alle 7.01 di domenica, Impagnatiello esce dal complesso residenziale, ancora una volta dal passo carraio e non dal passaggio pedonale, "con uno zaino in pelle marrone in spalla". E ancora: "Egli si dirige verso la sua autovettura e dopo aver aperto il cofano automatico lascia lo zaino al suo interno. Richiuso il bagagliaio, quindi, lo stesso rientra dal carraio per poi riuscirne alle successive ore 7.08". Ed è quest'ultima sequenza a essere ripresa dalla telecamera: Impagnatiello ha nella mano sinistra "due involucri, verosimilmente di plastica, rispettivamente di tonalità chiara trasparente il più piccolo e trasparente giallo chiaro il secondo più grande, all'interno del quale si può notare un agglomerato di materiale compatibile con un mucchio di vestiti". Arrivato alla T-Roc bianca, Impagnatiello "deposita nel cofano posteriore dapprima il sacchetto meno voluminoso e successivamente il sacco giallo, per poi allontanarsi in auto" in direzione Armani hotel di via Manzoni.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro