Chi dimentica il valore e l’impegno delle Forze Armate

Milano, 12 novembre 2016 -

LA LETTERA DESIDERO esprimere tutto il mio sdegno per come le nostre Forze Armate sono state vilipese dal portavoce del Sudtiroler Freiheit in occasione della ricorrenza del 4 novembre a Bolzano. I nostri militari sono stati paragonati a “cani che marcano il territorio con la pipì”. Ma come si fa ad accettare un paragone così oltraggioso? Patrizia Ceraldi

LA RISPOSTA LE PAROLE DA LEI RIPORTATE non meritano commento. Forse il modo migliore per tornare sulla vicenda è ricordare, una volta di più, il valore del lavoro svolto dalle nostre forze armate, in Italia e all’estero. A cominciare dall’Operazione Strade Sicure, che vede tuttora migliaia di militari impegnati in alcune delle maggiori città italiane a fianco delle forze dell’ordine. Con l’obiettivo, anche, di liberare polizia e carabinieri da una serie di incombenze, come il presidio dei cosiddetti obiettivi sensibili. Poi c’è l’impegno dei nostri contingenti nei Paesi squassati dalle guerre, in funzione di peace keaping o a capo di operazioni di carattere umanitario. E non tralascerei il risultato raggiunto a Milano, in occasione dell’Expo, il megaevento che si chiudeva giusto un anno fa, forte di milioni di presenze. Il modello di sicurezza messo a punto dall’Esercito per la bonifica dell’area e il controllo dei Tir attraverso dispositivi elettronici ha fatto scuola ed è oggi copiato in tutto il mondo. sandro.neri@ilgiorno.net

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