Claudio Giardiello, su Facebook create pagine: "Criminale o eroe?"

Tutte con stile simile, riportano una foto in bianco e nero di Giardiello: "Pensiamo a quest'uomo tagliuzzato dallo Stato. Quanti Claudio Giardiello ci sono vittime del sistema?"

Claudio Giardelli, le pagine Facebook dedicate all'uomo che ha sparato in Tribunale a Milano

Claudio Giardelli, le pagine Facebook dedicate all'uomo che ha sparato in Tribunale a Milano

Milano, 9 aprile 2015 - Poche ore dopo la tragedia nel tribunale di Milano, su Facebook sono comparsi sei gruppi dedicati a Claudio Giardiello, l'uomo accusato di bancarotta che durante il processo ha scatenato la sparatoria lasciando dietro di sè tre morti e un ferito. I nomi delle pagine create da ignoti autori vanno dal semplice "Claudio Giardiello" (comunità) a "Giocare a Call of Duty con Claudio Giardiello" (Chiesa), per proseguire con "Claudio Giardiello vittima dello Stato" a "Claudio Giardiello Criminale o Eroe?", "Io sono Claudio Giardiello" e "Io sto con Claudio Giardiello?" (allenatore).

Su "Claudio Giardiello criminale o eroe?" si vede ad esempio la facciata del tribunale di Milano e come 'foto profilo' quella in bianco e nero di Claudio Giardiello. Finora conta alcuni 'mi piacè e non ha indicazioni su chi l'ha creata. Poche righe descrivono il senso della pagina: «Sicuramente gesto sbagliato ma quanti Claudio Giardiello ci sono vittime del sistema che ti rovina l'esistenza e ti induce a commettere queste azioni». Poi un post in cui si chiede una riflessione sulla situazione di un uomo «tagliuzzato da uno Stato che vuole solo fregarti le tasse». E il post conclude: «Ora io non voglio assolutamente giustificare il suo gesto ma riflettiamo su quanti Claudio Giardiello ci sono in Italia». Uno stile che si ripete anche nelle altre pagine che parlano di "uno Stato che pensa solo a strozzarti con tasse assurde spingendoti al fallimento" e "alla bancarotta togliendoti tutto quello che possiedi e poi tenta pure di metterti in gabbia" defindendo "stato strozino (sic), con situazioni simili pronti ad esplodere", per concludere con un altro che dichiara "siamo tutti vittime dello Stato e della crisi, non carnefici".

Non mancano i commenti, per lo più prevelenti quelli di coloro che esprimono riprovazione per gli amministratori di tali pagine 

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