Via Idro, una classe scrive a Pisapia: "Non lasciare Elyson senza casa"

Scuola Russo, la bimba vive nel campo nomadi che verrà sgomberato lunedì 11 gennaio di NICOLA PALMA E MARIANNA VAZZANA

Un accampamento di nomadi

Un accampamento di nomadi

Milano, 10 gennaio 2016 - Lo sgombero di via Idro è annunciato per domattina. L’amministrazione comunale è decisa ad andare avanti per la sua strada, per di più dopo aver vinto la battaglia legale al Tribunale amministrativo contro gli abitanti dello storico campo rom. E neppure la petizione sottoscritta su change.org da più di mille persone è riuscita finora a cambiare le cose.

Lettera al sindaco per lasciare la casa ad ElysonOra, però, di petizione ne arriva un’altra. Diretta al sindaco Giuliano Pisapia in persona. Firmata dai 23 alunni della III A della scuola elementare Russo-Pimentel. Sono i compagni di classe di Elyson, una bambina che vive proprio in quell’insediamento in fondo a via Padova da sempre al centro delle polemiche. L’altroieri, al rientro dalle vacanze, hanno scritto un tema collettivo per chiedere al primo cittadino di fermare le ruspe. Ecco l’incipit: «Elyson è una nostra compagna – si legge nel testo pubblicato dalla loro maestra sulla pagina Facebook Via Idro, che fare? – è una nostra compagna che vive nel campo di via Idro. Là ha la sua casa, i suoi cagnolini, Nebbia e Fiocco, e un grande pino che il suo nonno aveva piantato quando si erano stabiliti lì, più di 25 anni fa». I piccoli alunni continuano così: «Prima delle vacanze, la maestra ci ha chiesto cosa desideravamo per Natale. Ognuno di noi ha detto cosa aveva scritto nella letterina a Babbo Natale, ma poi Elyson si è messa a piangere e così abbiamo asaputo che lei stava passando un brutto Natale perché doveva abbandonare la sua casetta e andare a vivere in un container». Ma «il container è una specie di grande scatola di metallo – aggiungono candidamente – ed Elyson non è una bambola che può stare in una scatola!».

Da qui l’accorata quanto ovvia (viste le premesse) richiesta: «Uniamo le nostre forze e le nostre voci per chiederle di lasciare Elyson e gli altri bambini del campo nelle loro case, almeno finché non ce ne sarà un’altra pronta, ma vicina alla scuola, in modo che Elyson possa continuare a crescere con noi: signor sindaco ci aiuti, per favore, a mantenere unito il puzzle della nostra classe». Il loro desiderio verrà esaudito?

di NICOLA PALMA E MARIANNA VAZZANA

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