
Le educatrici del Centro assistenza minori chiedono certezze per il futuro del servizio (Newpress)
Quel che leggete sotto è la lettera di una mamma alla quale il Tribunale dei minori ha temporaneamente allontanato i figli. L’ha scritta venerdì, ai vertici del Centro assistenza minori dell’ex Provincia. La pubblichiamo (col suo consenso) anche perché è una testimonianza del lavoro speciale che si fa al Cam, non solo con i bambini ma anche con le loro famiglie, aiutando i genitori a ristabilire equilibri affettivi e relazionali malgrado le difficoltà. Perché il primo compito dello Stato è cercare di garantire a ogni bambino, se è possibile, il diritto a crescere nella sua famiglia.
Sono una mamma di «vostri piccoli ospiti», nei mesi scorsi ho appreso con tanta amarezza che il vostro centro qualificato chiudeva. Mi sono subito preoccupata per i miei figli, sono dei bellissimi bimbi che per ignoranza di noi adulti hanno subito dei maltrattamenti. Dove andranno? Voi tutti gli avete dato tranquillità, equilibrio, sicurezza, attenzioni, coccole e supporto psicologico, e ora per colpa dei soliti “ignoranti” (perché ignorano tutto quello che fate giorno dopo giorno) rischiano di essere spostati chissà dove.
Ho avuto a che fare (per via della mia situazione difficile) con altre comunità (per altri miei figli), per le quali non spenderei nessuna parola positiva. Con voi tutti mi trovo molto bene (questo è il mio pensiero, dettato dalla mia esperienza e quella raccolta dai miei piccoli). L’accoglienza degli impiegati al centralino è squisita, le suore, la psicologa, la vostra assistente sociale, la pediatra, la direttrice, le guardie e le inservienti, sono delle persone molto disponibili e qualificate, sono pronte alle varie necessità (anche per noi mamme). Le educatrici («tate», così le chiamano i miei piccoli) sono mamme (magari non nella realtà, ma si comportano come tali), hanno la vocazione per rendere felici e sereni i bimbi che seguono. Io, da mamma, spero che il Cam continui a esistere (i miei piccoli sono con voi da due anni e mezzo).
Come si può pensare di chiudere un centro che è in piedi da 40 anni e che in tutti questi anni ha aiutato dei minori in difficoltà! Tutto lo staff che fine doveva fare? Si può mettere una guardia, un’educatrice dietro una scrivania? Siamo in Italia e quando un posto è troppo funzionale si cerca di eliminarlo, rimangono in piedi quelli che all’apparenza funzionano (vi parlo per esperienza!), giusto per comodità di “qualcuno”... Non è giusto! Ho appreso nei giorni scorsi che vi è stata concessa una proroga fino a dicembre 2016... E poi? Io sono dalla vostra parte e posso essere testimone del vostro buon operato, per far sì che la vita del centro non abbia scadenze. Vi ringrazio per quello che fate voi tutti, ogni giorno per i miei bimbi, per tutti i vostri ospiti e per noi mamme.