Beatificazione Paolo VI, campane a festa in tutta la Diocesi di Milano. Diretta su maxischermo in Galleria

Montini guidò la Diocesi di Milano tra il 54 e il 63, prima di essere eletto Papa. Circa tremila gli ambrosiani presenti alla celebrazione a Roma

Maxischermi in Galleria a Milano per beatificazione Paolo VI

Maxischermi in Galleria a Milano per beatificazione Paolo VI

Milano, 19 ottobre 2014 - Questa mattina, con la Santa Messa delle 10 in piazza San Pietro, Papa Francesco ha proclamato beato Paolo VI. Circa 3000 ambrosiani si sono recati in pellegrinaggio nella capitale proprio per poter assistere alla celebrazione e pregare con il Santo Padre e altri fedel provenienti da tutto il mondo. In rappresentanza dell'Amministrazione, con il gonfalone del Comune di Milano, era presente il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris. Come reliquia di Paolo VI c'era la maglietta insanguinata che indossava quando fu vittima di attentato a Manila nel 1970. I milanesi hanno comunque potuto assistere in diretta alla beatificazione del loro arcivescovo divenuto Papa su un maxischermo in Galleria Vittorio Emanuele II, grazie ad una grande iniziativa mediatica voluta dall’Arcidiocesi di Milano, il Comune di Milano, il Centro Televisivo Vaticano, in collaborazione con Officina della Comunicazione e Sony. 

APPLAUSI E CAMPANE A FESTA - Al momento della proclamazione, quando in piazza San Pietro hanno scoperto il ritratto dell'ex arcivescovo di Milano poi diventato papa, i fedeli provenienti da Milano e provincia che si ricordano di Paolo VI soprattutto come arcivescovo della citta' (1954-1963), hanno fatto scattare un caloroso applauso.  C'e' chi era studente negli anni '60 e ricorda l'impegno di Giovanni Battista Montini contro il terrorismo: "durante gli anni di piombo - ha raccontato uno di loro - l'arcivescovo visitava le scuole per benedirle, mentre fuori le forze dell'ordine presidiavano le strade". Al gruppo di persone arrivate appositamente per assistere alla messa di beatificazione si sono aggiunti i tanti turisti, italiani e stranieri, che attraversavano la Galleria per visitarla. Mentre gli italiani si fermavano per qualche minuto a vedere la cerimonia, gli stranieri chiedevano incuriositi informazioni sull'evento. Al termine della messa, in tutte le chiese della diocesi di Milano le campane hanno suonato in segno di festa. 

"LOMBARDIA ORGOGLIOSA" - La Lombardia ''deve essere orgogliosa'' della beatificazione di Paolo VI, secondo Raffaele Cattaneo che, a nome del Consiglio regionale, ha espresso ''grande gioia'' per la cerimonia di oggi. Paolo VI era ''profondamente lombardo'', ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale ricordando che qui sono nati dieci pontefici. Giovanni Battista Montini era ''profondamente lombardo - ha aggiunto - Aveva il tratto e la misura caratteristici della nostra tradizione civile''. La sua beatificazione succede di solo qualche mese la canonizzazione di un altro pontefice, Giovanni XXIII proclamato santo lo scorso aprile. ''Il Papa originario di Concesio e il Papa originario di Sotto il Monte - ha concluso Cattaneo - sono figure che continuano a illuminare con le loro parole e con i loro gesti, anche profetici, il cammino di tutti noi''.

MONTINI, ARCIVESCOVO DI MILANO - L'arcivescovo di Milano Montini, che guidò la diocesi tra il 54 e il 63, prima di essere eletto Papa "non fu un impiegato di curia, un diplomatico, perché sapeva mettersi in ascolto delle inquietudini degli uomini e delle donne del suo tempo", ha ricordato mons. Mario Delpini qualche giorno fa. "Si potrebbe definire in sintesi la sua figura a Milano come una voce che merita di essere ascoltata", ha sottolineato Delpini secondo cui questa sua capacità di attirare l’attenzione di tutta la città pur essendo un’identità molto connotata è dipesa "dal suo farsi uomo contemporaneo che dava voce alle domande di tutti prima che una risposta per tutti. Poi certamente oltre e formulare le loro domande sapeva dare anche le risposte, ma ispirate prima che dalla dottrina cristiana, dall’incontro con l’uomo Gesù". Proprio per la capacità di Montini di dialogare con la Milano laica "la sua beatificazione non è solo un evento liturgico ma civico. E avviene in Galleria, non perché si vogliano sfondare le pareti del Duomo ma proprio per incontrare la città che ancora oggi ha interrogativi e conflittualità e può trovare un momento per fermarsi, ascoltare e avere risposta alla sue domande", ha concluso.

BEATIFICAZIONE AD ALTISSIMA DEFINIZIONE - L’iniziativa è anche una grande impresa tecnologica. La trasmissione della diretta via satellite, curata da Centro Televisivo Vaticano, Sony ed Eutelsat, avverrà in Ultra HD (detto anche 4K), uno standard televisivo ancora in gran parte sperimentale che consente una definizione quattro volte superiore rispetto all’HD conosciuto fino ad oggi. L’evento milanese “Paolo VI in 4K” è una banco di prova importantissimo per questa tecnologia perché per la prima volta viene adottata per una cerimonia papale davanti ad un vasto pubblico. Un’iniziativa che coinvolge numerosi partener tecnici tra i quali anche Globecast, Prevost, DBW. "Paolo VI, figlio di un giornalista di Brescia, ebbe molta attenzione ai media come strumento per evangelizzare. Per questo è giusto che si meriti proprio lui, una beatificazione in altissima definizione, una tecnologia sperimentale, che consente anche di conservare meglio documenti audiovisivi, un’operazione fondamentale anche per gli storici del futuro i quali non troveranno più bolle papali, ma proprio questo tipo di documenti" ha detto monsignor Dario Edoardo Viganò, che ha sottolineato anche che il Centro Televisivo Vaticano realizzerà l’operazione grazie alle relazioni con importanti partner, senza dunque gravare sulle casse del Vaticano che ha per priorità l’attenzione alle chiese più povere». "La qualità tecnologica non sarà fine a se stessa. Vogliamo restituire ai milanesi che assisteranno all’evento in Galleria le stesse emozioni che si vivranno dal vivo a Roma. Le immagini saranno talmente naturali da dar la sensazione di aver aperto una finestra su piazza san Pietro", ha assicurato Stéphane Labrousse, country head  Sony Europe Italia.

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