A canestro con la mostra dedicata ai miti Nba

'Immagini a canestro-Ball don't lie' dal 27 settembre al 10 ottobre nello spazio del Samsung District in viale della Liberazione 9 di Sandro Pugliese

Michael Jordan e Magic Johnson

Michael Jordan e Magic Johnson

Milano, 14 settembre 2015  - Milano capitale del basket mondiale per 15 giorni. E' questo l'ambizioso progetto che sta dietro l'idea della creazione della mostra 'Immagini a canestro-Ball don't lie' che si terrà in città dal 27 settembre al 10 ottobre nello spazio del Samsung District in viale della Liberazione 9 (tutti i giorni dalle 12 alle 21 con ingresso libero).

E' Massimiliano Finazzer Flory il curatore della mostra che raccoglierà una serie di video installazioni tutte dedicate al magico mondo del basket americano: "Abbiamo fatto questo lavoro in collaborazione con gli archivi della NBA - dice Finazzer Flory, che è anche attore e regista di teatro - è una novità mondiale assoluta che coinvolgerà gli ultimi 25 anni di storia. Dal 1990 al 2015, quella che ritengo l'epoca della globalizzazione della pallacanestro che hanno reso questo sport un fenomeno realmente mondiale«. I numeri di questa mostra sono tutti dedicati al basket NBA: 48 video (come i minuti di una partita) e 10 sezioni (come i giocatori in campo). Il tutto suddivisi in cinque maxi tematiche (come i giocatori di una squadra): la prima sarà lo spazio dedicato alle matricole, ripercorrendo i primissimi anni di quei giocatori che solo successivamente sono diventati dei grandi campioni, poi i match-ups (i confronti) con particolare spazio dedicato alle diverse epopee di Michael Jordan e Lebron James, ma anche una particolare sezione dedicata agli assistman Magic Johnson, Steve Nash e Steve Curry. Il terzo tema sarà quello dei finali thriller quando in un solo secondo può succedere di tutto (c'è una raccolta di canestro tra i 4 decimi e il secondo dalla fine), mentre un altro tema sarà quello delle voci della gara tra giocatori e allenatori che parlano e musiche rap di sottofondo. E poi un tema speciale per la tecnica del basket con una speciale installazione a muro che spiega il famoso schema del triangolo offensivo di Phil Jackson «perchè l'aspetto atletico è solo minimo - spiega il curatore - il basket è scienza, è matematica giocata sul parquet«.

Una mostra che parte da Milano e che poi potrebbe proseguire il suo giro in tutta Europa nel futuro: "Questo è un sogno che si realizza. Il mio amore per il basket è nato quando ero adolescente e mi emozionavo con Julius Erving in tv, poi il rapporto con Spike Lee, che ho conosciuto lavorando tanto a New York, mi ha influenzato. Lui ha dedicato molti film alla sua passione per il basket ed io da uomo di teatro ho pensato che il basket può essere una scenografia teatrale perfetta".

L'obiettivo è che questa mostra possa crescere ulteriormente: «Questo è il primo passo, mi piacerebbe che toccasse una città europea diversa ogni anno in occasione degli NBA Global Games (come è quello del 6 ottobre tra Olimpia Milano e Boston Celtics che si terrà al Forum di Assago, ndr) arricchendola ulteriormente e poi visto che sognare non costa nulla sarebbe bellissimo se potesse approdare anche negli Stati Uniti. Il manifesto programmatico della mostra è eloquente: «Ball don't lie«, ossia una citazione cinematografica che è perfetta per la pallacanestro, perchè la palla non mente: "Nel basket non c'è pareggio, non c'è conformismo, c'è solo merito. Se meriti vinci, è rarissimo il contrario. Il Basket è verità".

di Sandro Pugliese

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