Inventata la birra ‘made in Italy’, è fatta con il mais nero dei Maya

L'antico cereale è stato riscoperto da un giovane imprenditore agricolo Carlo Recchia di Formigara. Il mastro birraio Antonio Campanozzi sta ultimando le prove sul nuovo prodotto che entrarà in commercio tra un emse di Daniele Rescaglio

Il mastro birraio Antonio Campanozzi

Il mastro birraio Antonio Campanozzi

Lodi, 16 novembre 2014 - Nasce nel cuore della Bassa la birra di mais nero, antico cereale coltivato dai Maya e riscoperto da un giovane imprenditore agricolo, Carlo Recchia di Formigara. In questi giorni il mastro birraio Antonio Campanozzi, titolare della Trattoria Del Villaggio di Cornovecchio, nonché del birrificio artigianale “Corno”, sta ultimando le prove della nuova birra che tra un mese entrerà in commercio.

«Anzitutto la birra non è nera, è di color giallo carico con note fruttate. Ho pensato di aggiungere come luppolo un Saaz cecoslovacco» spiega Campanozzi che ha prodotto finora 15 litri come prova. «Devo presentare la ricetta alle dogane e decidere se continuare a maltarla o meno, tempo un mese e ci siamo». Il nome della birra? «Per ora non c’è, vediamo». Una sfida, quella di Campanozzi e Recchia, soprattutto perché nel mondo dei produttori di birra il mais non è considerato cereale “nobile”. Recchia, 20 anni, ha partecipato a Roma agli “Oscar green“ di Coldiretti, candidato tra i possibili vincitori. «L’idea mi è venuta per valorizzare il prodotto: fare una birra tutta italiana» spiega Recchia che anni fa ha iniziato l’avventura con il mais nero dei Maya. «Avevo assaggiato il mais nero, sotto forma di polenta, interessante per le note di castagna e cioccolato. Quando Carlo mi ha proposto di fare una birra, ho pensato: è un cereale, si può maltare. Il risultato mi piace molto, è una birra secca e molto beverina. Tra l’altro il mais mi ricorda la segale e il frumento» aggiunge Campanozzi.

La produzione di mais nero di Recchia è una realtà consolidata, portata avanti con spirito imprenditoriale. «Stavo cercando antiche varietà per ripristinare una biodiversità di mais e avevo visto che uno era nero – svela –. Ho fatto richiesta alla banca del seme di averne alcuni da coltivare. Oggi, in più di un ettaro di terre, ne ricavo 30 quintali. Il mais nero era usato dai Maya, poi si è adattato ai cambiamenti climatici ed è progredito. Il mio è l’unico prodotto in Italia». La birra dei Maya per ora si potrà bere solo in zona e rientra nella produzione volutamente ristretta del birrificio Corno. «Produco 500 litri al mese e ho io lo shop essendo la mia una bottega piccola – spiega Campanozzi –. Preferisco non ingrandirmi tanto, per mantenere la caratteristica artigianale».

di Daniele Rescaglio