I "No Expo" colpiscono anche la Crespi Bonsai di Parabiago

Susanna Crespi è la titolare del negozio in via Boccaccio a Milano: "Hanno imbrattato l'esterno, tentando di sfondare la vetrina" di Christian Sormani

I "No Expo" colpiscono la vetrina di Crespi Bonsai a Milano

I "No Expo" colpiscono la vetrina di Crespi Bonsai a Milano

Parabiago (Milano), 3 maggio 2015 - «Hanno imbrattato l’esterno del negozio, tentando di sfondare la vetrata e sporcando ovunque». Susanna Crespi, parabiaghese e titolare con la famiglia del negozio di via Boccaccio che vende bonsai e oggetti di arredo giapponesi, fa la conta dei danni dopo la furia folle dei «No Expo» che hanno messo ferro e fuoco il centro di Milano durante il corteo del Primo maggio. «Ci siamo trovati a dover chiudere il negozio e poi scritte sui muri contro il capitalismo che hanno completamente sporcato la facciata fra le vetrine e per le quali adesso facciamo la conta dei danni. Siamo rimasti di ghiaccio nel vedere i sassi per terra, gli oggetti utilizzati, le auto date alle fiamma o spaccate».

La famiglia Crespi aveva nelle scorse settimane dato al padiglione giapponese alcune piante che adesso fanno bella mostra proprio all’interno dell’esposizione internazionale. «Sappiamo che molti sono contro Expo, ma questo non è il modo di manifestare. Dal canto nostro possiamo solo dire che non è spaccando le vetrine dei negozi che si risolvono i problemi. Adesso faremo la conta dei danni. Per fortuna la vetrina che abbiamo è antisfondamento altrimenti chissà cosa sarebbe successo».

di Christian Sormani