Interventi chirurgici fuori orario: sospeso il primario di Ginecologia

La direzione contesta un'esplosione dei costi. Starà lontano dal lavoro per due mesi al 50% dello stipendio

Sala operatoria (Foto di archivio)

Sala operatoria (Foto di archivio)

Merate, 23 novembre 2017 - Il primario del reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Merate è stato sospeso per due mesi. Gregorio Del Boca, medico molto apprezzato e conosciuto, è stato sospeso e riceverà il 50% dello stipendio per aver utilizzato la sala operatoria e il personale d’urgenza fuori dal regolare orario di lavoro. In sostanza al medico la direzione generale dell’Azienda ha contestato di non gestire in modo adeguato gli orari di lavoro sforando i tempi per gli interventi chirurgici e costringendo così a utilizzare il personale reperibile per urgenza e aggravando così i costi del servizio.

Chiaramente il medico non è accusato di comportamenti con rilevanza penale, la sua colpa sarebbe solo quella di non organizzare nel modo adeguato il lavoro dello staff allungando i tempi e facendo lievitare i costi di utilizzo della sala operatoria. Al primario Del Boca era già stato contestata con dei richiami questa gestione ma l’attività sarebbe proseguita con le medesime modalità provocando la sospensione. Se Del Boca è stato sospeso per due mesi è andata meglio all’ex direttore sanitario del Mandic, infatti Gedeone Baraldo (che ora è direttore medico al Manzoni di Lecco), è stato sospeso per 15 giorni per aver consentito l’utilizzo della sala operatoria in orari d’urgenza per l’attività ordinaria. La decisione è stata presa dalla Commissione provvedimenti disciplinari, che opera autonomamente rispetto alla direzione generale, che è stata assistita da una commissione esterna nel prendere questa decisione.

Il provvedimento disciplinare arriva poco dopo la sospensione per tre mesi del coordinatore infermieristico del Pronto Soccorso, Francesco Scorzelli. Una situazione che sta facendo molto discutere nell’ospedale brianzolo dove si temono possibili dimissioni di massa del personale alla luce di questi eventi con le relative ricadute che potrebbero esserci sull’attività dell’ospedale.