Malnate: il cane sporca, il padrone non pulisce. Il Dna li incastra

Al momento i cani già registrati sono 1.500, ed esistono sanzioni per i padroni degli amici a quattro zampe che non ne fanno parte

Un padrone con il suo cane in una foto di repertorio

Un padrone con il suo cane in una foto di repertorio

Malnate, 18 dicembre 2016 - Stop alle deiezioni canine in giro per la città: arriva il test del Dna. È l’iniziativa promossa dal Comune di Malnate, 16mila abitanti a pochi chilometri da Varese, per combattere una brutta abitudine: non ripulire marciapiedi e aree pubbliche dai bisogni degli amici a quattro zampe. I cani, dunque, verranno passati ai raggi X, con l’obiettivo - si augura l’amministrazione - di porre un freno al fenomeno. «La presenza di deiezioni canine sui marciapiedi e nei parchi - spiega il sindaco di Malnate, Samuele Astuti - è un problema sollevato molto spesso da bambini e anziani. Durante il mio precedente mandato avevamo messo in moto una campagna, denominata “Un amico si vede nel momento bisogno’’, i cui passi in avanti non si sono però rivelati sufficienti: da qui l’idea di utilizzare il Dna dei cani per risalire all’identità dei padroni che non rispettano le regole». I test non saranno effettuati immediatamente, perché prima dovrà essere realizzata un’anagrafe di tutti i cani della città. «Grazie alla collaborazione con il servizio veterinario provinciale - prosegue Astuti -, il comando di Polizia locale è stato dotato di due microchip che gli agenti utilizzeranno per verificare la registrazione dell’animale al nostro database.

Una volta completata questa fase, procederemo con l’effettuazione del test del Dna». Al momento i cani già registrati sono 1.500, ed esistono sanzioni per i padroni degli amici a quattro zampe che non ne fanno parte. Il passo successivo, dunque, saranno i prelievi di saliva sugli animali, fase che il Comune conta di chiudere nel giro di sette mesi: l’amministrazione è al lavoro affinché la spesa dei test non sia a carico dei singoli cittadini, e per questo stipulerà convenzioni con la società che gestisce i servizi di igiene urbana e con l’Agenzia di tutela della salute. «Dopodiché - conclude Astuti - predisporremo un regolamento sulle deiezioni canine. Come deterrente al malcostume, stiamo ragionando sull’ipotesi di inasprire le sanzioni. Ad ogni modo, il test del Dna sarà molto utile per i padroni, che si troveranno gratuitamente in possesso della mappatura genetica del loro animale, informazione utile sia per definire il pedigree o le razze di provenienza dei meticci sia per prevenire l’insorgere di malattie alle quali i cani sono potenzialmente soggetti».