Invasione di cinghiali, doppiette in attesa della legge regionale

Il documento è atteso da centinaia di cacciatori ma anche dai proprietari di terreni e coltivazioni che negli ultimi anni sono stati pesantemente danneggiati

Cattura di cinghiali

Cattura di cinghiali

Lecco, 24 ottobre 2016 -  E' atteso per oggi il decreto con cui Regione Lombardia definirà le modalità di caccia e l’inizio dell’attività venatoria per l’abbattimento dei cinghiali. Il documento è atteso da centinaia di cacciatori ma anche dai proprietari di terreni e coltivazioni che negli ultimi anni sono stati pesantemente danneggiati dalla sempre crescente presenza di questi ungulati. I responsabili dei Comprensori di caccia hanno chiesto di aprire l’attività venatoria prima in selezione e poi con altri metodi di caccia facendo partecipare anche gli altri cacciatori. In selezione potrà andare solo chi ha l’abilitazione, tra i Comprensori di Alpi e Prealpi sono circa 250 gli appassionati con le carte in regola per gli ungulati. Sul territorio lecchese nel corso dell’ultimo anno sono stati catturati circa 120 cinghiali con le gabbie, ma questo metodo non ha sortito gli effetti desiderati e la presenza degli ungulati è in continua crescita, per questo Regione Lombardia ha deciso di aprire anche in provincia di Lecco la caccia. Secondo gli esperti quello che è in corso è un anno di «pasciona» ovvero di grandi possibilità di sopravvivenza e aumento del numero di cinghiali per via della presenza di molto nutrimento, soprattutto castagne.

Questo, legato a una possibile bassa mortalità durante l’inverno, potrebbe creare dalla prossima primavera un’altissima riproduzione dei cinghiali con conseguenze anche gravi per l’agricoltura soprattutto di montagna. Subito dopo il decreto di Regione Lombardia la caccia sarà consentita, i Comprensori si attiveranno per definire in pochi giorni le modalità organizzative e poi sarà dato il via ai cacciatori per sparare. Negli ultimi mesi le segnalazioni di una forte aggressività dei cinghiali sono arrivate da più parti, il numero di ungulati è in crescita e questo li spinge ad avvicinarsi sempre più alle zone abitate mettendoli in contatto con animali domestici e con le persone. Serviranno alcuni mesi per comprendere se l’attività venatoria sarà in grado di fermare la crescita della popolazione di cinghiali e ridurre il numero di animali in circolazione. Gli esperti dicono che un’eradicazione totale sarà praticamente impossibile anche perché sono avvenute in passato immissioni di animali comprati in altre regioni.