Invasione di cimici nel Lecchese: i consigli dell'entomologo

Non sono dannose, non per l’uomo almeno, perché non pungono e non mordono. Sono però in grado di distruggere le colture di peri, peschi e all’occorrenza meli

Una cimice

Una cimice

Merate, 4 ottobre 2016 - Si chiamano allo stesso modo, ma non servono né per spiare né per ascoltare le conversazioni di nascosto, sono tuttavia altrettanto fastidiose, anzi suscitano in molti ribrezzo, sia per l’odore che emanano sia per l’aspetto. Sono le cimici che, a Merate, come altrove, stanno invadendo le nostre case. Se ne contano a decine: nelle abitazioni, sui terrazzi, adagiate sulle tende o ai vetri delle finestre, rintanate nei cassetti, persino tra le lenzuola dei letti.

Non sono dannose, non per l’uomo almeno, perché non pungono e non mordono. Sono però in grado di distruggere le colture di peri, peschi e all’occorrenza meli. Hanno fatto la loro comparsa in Brianza da tempo, ma adesso il fenomeno sta assumendo le proporzioni di un’invasione, specialmente di questa stagione. “Sono insetti originari dell’Asia - spiega Paride Dioli, 66 anni della Valtellina, collaboratore del Museo di storia naturale di Milano, entomologo tra i massimi esperti del settore che ha condotto numerosi studi e che sta monitorando la situazione -. Sono giunti in Italia tramite le importazioni”. Lungo la Stivale hanno trovato senza difficoltà l’habitat ideale, poichè vivono su trecento specie diverse di alberi e piante, molte delle quali crescono e sono state piantate pure nei guardini del Meratese. Anche in questo caso è dunque una conseguenza della globalizzazione.

Ma perché tra settembre e ottobre se ne contano così tante di cimici, soprattutto negli appartamenti? “E’ semplice, con l’avvicinarsi della stagione fredda sono alla ricerca del caldo e del tepore della case, in cui riescono a infilarsi anche grazie alla loro conformazione piatta passando sotto gli stipiti o tramite i vani delle tapparelle”, riferisce l’esperto. Sono pericolose? “No, non per la salute, sono solo fastidiose, mentre stanno provocando parecchi danni ad alcune coltivazioni con il timore che in futuro sul fronte dell’agricoltura sarà sempre peggio”. Per difendersi e provare a tenerle lontane bastano semplici accorgimenti: “Tenere chiuse le finestre e utilizzare eventualmente appositi insetticidi sebbene sia preferibile ricorrere a speciali trappole naturali ai feromoni che si trovano anche in commercio".