Nuovo Dpcm: resta il sistema a zone, oggi la bozza. Ecco cosa cosa cambia

Oggi l'incontro con le Regioni. Fontana: vaccini subito in zone a rischio. Stretta finale per il nuovo decreto: l'obiettivo è allontanare lo spettro del lockdown totale. Ecco le misure al vaglio

Mario Draghi

Mario Draghi

Milano, 26 febbraio 2021 - Stretta finale per il nuovo Dpcm. Nessun allentamento delle misure in vista: la situazione epidemiologica non lo consente. Come spiegato dal ministro Roberto Speranza sarà un marzo difficile, stando alle previsioni degli esperti. E non è possibile abbassare la guardia. Per il governo di Mario Draghi sarà un banco di prova importante nella gestione della pandemia, in un quadro in cui la circolazione del virus ha subìto una forte accelerazione a causa delle varianti e la campagna vaccinale sta entrando nella sua fase più delicata. In Lombardia ieri il governatore Attilio Fontana ha disposto la zona arancione rafforzata per la provincia di Brescia e per alcuni Comuni di Bergamo e per uno nel Cremonese. Da oggi è invece prevista la prima bozza del decreto. L'obiettivo è scongiurare il rischio di un nuovo lockdown totale, come avvenuto nella scorsa primavera. Oggi è stato il giorno dell'incontro tra Governo e Regioni, dove lo stesso governatore lombardo ha avanzato le sue proposte inerenti soprattutto alla campagna vaccinale

Cosa cambia col nuovo Dpcm

Come sarà il nuovo Dpcm? Il sistema a fasce verrà mantenuto, l'obiettivo principale del governo per le prossime settimane e i prossimi mesi è evitare una serrata generalizzata, ha detto Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, aprendo l'incontro in videoconferenza con le Regioni e gli enti territoriali sulla situazione Covid-19 in Italia, in vista del nuovo decreto di cui la prima bozza, ha detto, dovrebbe essere pronta già domani. Tra le novità ci saranno incontri piu frequenti con le Regioni e da ora le nuove eventuali misure di chiusura non scatteranno più dalla domenica, ma dal lunedì successivo in modo da permettere alle attività economiche di organizzarsi e di non perdere il weekend di lavoro.  Gelmini ha anche anticipato che si sta lavorando per riaprire i luoghi di cultura. "Il ministro Franceschini ha avviato un confronto con il Cts per far in modo che, superato il mese di marzo, si possano immaginare riaperture con misure di sicurezza adeguate" ha spiegato. Intanto resta fino al 27 marzo il divieto di spostamento tra le regioni, anche se sono in fascia gialla. Restano da definire nel dettaglio i paletti che scandiranno la quotidianità dei cittadini nelle prossime settimane. 

La posizione delle regioni

Soddisfatto del confronto avvenuto oggi il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che ha parlato di "alcuni primi passi avanti" e di "disponibilità a far lavorare il gruppo tecnico per la revisione dei criteri e dei parametri che sono alla base della definizione della colorazione delle diverse fasce di rischio". Ma occorre fare di più, soprattutto accelerare sui vaccini e lavorare in un'ottica di lungo respiro in modo che, in certe condizioni epidemiologiche e in sicurezza, alcune attività possano riaprire".  All'incontro c'era anche il ministro della Salute, Roberto Speranza che ha evidenziato come il mese di marzo sia destinato a essere molto difficile sul piano epidemiologico secondo le stime degli esperti. Non ci sarebbero, quindi, le condizioni per alcun allentamento delle misure. 

Fontana e l'appello sui vaccini

Presente al vertice anche il governatore lombardo Attilio Fontana che ha avanzato le sue richieste. "Ho avanzato la proposta - ha scritto il numero uno del Pirellone attraverso i suoi profili social - nella sollecitazione generale di far arrivare più vaccini, che ci sia una consegna immediata in quei territori dove il virus è in crescita. Fermiamolo".

Pasqua nel segno delle limitazioni

Per quanto concerne Pasqua, la parola d'ordine sarà parenti strettissimi e sobrietà. Sconsigliati i pranzi sotto lo stesso tetto, ma dovrebbe essere consentito, come nelle vacanze di Natale, un solo spostamento al giorno verso un'altra abitazione, a non più di due adulti dello stesso nucleo familiare (esclusi nel conteggio figli minori conviventi e disabili). Per quanto concerne i locali dovrebbe restare l'apertura  solo a pranzo e con l'obbligo di coperti limitati. Giro di vite prevedibile anche sulla classica gita di Pasquetta, con il consueto limite di spostamento una volta al giorno per due persone conviventi (escusi figli minori di 14 anni e disabili) ed entro l'orario previsto per il coprifuoco. Limitazioni che si aggiungono a quelle ulteriori sulle fasce di rischio: consentiti gli spostamenti interprovinciali e intercomunali tra zone gialle e arancioni, ma non tra zone arancione rafforzato e rosso.