Nuovo Dpcm Covid, battibecco tra Salvini e Zingaretti sulla Pasqua in lockdown

Pranzi con i parenti, gite fuori porta e seconde case: ecco cosa ci aspetta

Una ragazza con indosso una mascherina chirurgica

Una ragazza con indosso una mascherina chirurgica

Milano, 25 febbraio 2021 - Chi si aspettava che i sacrifici per contenere l'ormai certa terza ondata legata alle varianti Covid fossero solo il preludio di una quaresima di sacrifici prima di poter trascorrere la Pasqua in famiglia è rimasto deluso, ieri, all'annuncio del ministro della Salute Roberto Speranza: "Non ci sono le condizioni per allentare le misure di contrasto alla pandemia". Parole che arrivano come una doccia fredda su milioni di italiani, che speravano almeno di poter tornare a viaggiare dopo la prima settimana di aprile. Niente di tutto ciò. Il nuovo Dpcm che entrerà in vigore dal 6 marzo, coprirà anche le vacanze di Pasqua, fino a martedì 6 aprile, dopo Pasquetta. Stoppate (almeno per il momento) le richieste di riaperture serali di ristoranti ed altre attività. Ma per una definizione puntuale del Dpcm si attendono i dati del monitoraggio settimanale del venerdì, intanto il premier Mario Draghi, dopo aver sciolto i nodi legati alla nomina dei sottosegretari, è impagnato a tessere la sua tela europea in vista del Consiglio straordinario di oggi e domani.

Battibecco tra Salvini e Zingaretti sulla Pasqua in Lockdown

"Sindaci di tutti i colori chiedono di riavviare alcune attività economiche, sociali e imprenditoriali che non comportano alcun rischio. Mi rifiuto di pensare ad altre settimane o mesi di chiusura e paura. Se ci sono situazioni a rischio si intervenga a livello locale, parlare già oggi di una Pasqua chiusi in casa mi sembra irrispettoso per gli italiani". Cosi' Matteo Salvini, parlando con i cronisti fuori dal Senato. Immediata la risposta via Facebook del leader del Pd Nicola Zingaretti: "Quello che è irrispettoso per gli italiani e gli imprenditori è mettere a rischio le loro vite e prolungare all'infinito la pandemia e quindi la possibilità di avere la ripresa economica. Buon senso e coerenza è avere una linea indicata dal Governo e rispettarla. Così si sta in una maggioranza e si danno certezze alle persone. I problemi si risolvono, non si cavalcano".

Le nuove regole

Le nuove regole saranno annunciate lunedì prossimo e già da questa settimana anche le ordinanze sul cambio di fascia saranno operative dal lunedì "per consentire ai cittadini e ai titolari delle attività di organizzarsi". Un cambio di passo rispetto al Conte bis, accusato di non lasciare il tempo agli italiani di organizzarsi. Il tempo e le previsioni ora ci sono, e non sembrano delle migliori. Intanto resta fino al 27 marzo il divieto di spostamento tra le regioni, anche se sono in fascia gialla. Ma vediamo in concreto cosa potrebbe cambiare per le famiglie col nuovo Dpcm Draghi.

Pranzi in famiglia

Non è ancora certo, ma con ogni probabilità anche a Pasqua la parola d'ordine sarà parenti strettissimi e sobrietà. Sconsigliati i pranzi sotto lo stesso tetto, ma dovrebbe essere consentito, come nelle vacanze di Natale, un solo spostamento al giorno verso un'altra abitazione, a non più di due adulti dello stesso nucleo familiare (esclusi nel conteggio figli minori conviventi e disabili). 

Al ristorante

I locali dovrebbero essere aperti solo a pranzo e prevedere l'obbligo di coperti limitati e solo tra componenti dello stesso nucleo familiare.

Gite fuori porta

Giro di vite prevedibile anche sulla classica gita di Pasquetta, con il consueto limite di spostamento una volta al giorno per due persone conviventi (escusi figli minori di 14 anni e disabili) ed entro l'orario previsto per il coprifuoco. Limitazioni che si aggiungono a quelle ulteriori sulle fasce di rischio: consentiti gli spostamenti interprovinciali e intercomunali tra zone gialle e arancioni, ma non tra zone arancione rafforzato e rosso. Quindi attenzione alla destinazione scelta. 

Seconde case

E' possibile raggiungere le seconde case solo se si trovano in fascia gialla o arancione, mentre non è possibile raggiungere la seconda casa qualora si trovi in una provincia in "arancione rafforzato". Il caso più eclatante quello dei tanti bergamaschi che hanno seconde case sulle montagne confinanti o sui vicini laghi bresciani.