Covid, bollettino Lombardia 11 maggio: 6.157 nuovi contagi e 12 decessi

In Italia i nuovi positivi sono 42.249 (-77mila rispetto a ieri) mentre i morti 115 (-43)

I numeri del Covid, al momento, sembrano essere sotto controllo, mentre si studiano le nuove varianti: "Non vengono riconosciute dal vaccino. Non sono più contgiose, ma più infettive per i non vaccinati", le parole di Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Microbiologia molecolare all'Università di Padova. In merito a queste varianti, peraltro, l'infettivologo Matteo Bassetti prevede una possibile nuova ondata in autunno. Nel frattempo le restrizioni diminuiscono: oggi, infatti, è stato ufficializzato lo stop all'obbligo dell'uso delle mascherine in aereo a partire da settimana prossima. Riflettori puntati sui dati di oggi, 6.157 nuovi positivi in regione, dopo che ieri la Lombardia si era confermata ancora una volta la regione con più nuovi casi: 9.481. I decessi, invece, erano stati 34. In Italia, oggi, 42.249 casi nuovi e 115 morti.

Bollettino Covid Lombardia

I dati lombardi

Sono 6.157 i nuovi casi di Covid in Lombardia, a fronte di 44.962 tamponi effettuati, di cui è risultato positivo il 13,6%. Nelle ultime 24 ore sono morte 12 persone, per un totale di 40.198 decessi nella regione da inizio pandemia. I ricoverati in terapia intensiva sono oggi 37, 1 più di ieri; mentre cala quello dei pazienti nei reparti Covid ordinari, oggi 1.044, 42 meno di 24 ore fa. Nel territorio metropolitano di Milano i nuovi casi sono 1.888, di cui 777 nella città capoluogo. Seguono le province di Brescia (+773), Monza e Brianza (+571), Bergamo (+569), Varese (+523), Como (+403), Pavia (+349), Lecco (+236), Mantova (+219), Cremona (+177), Lodi (+130) e Sondrio (+122).

La pandemia in Italia 

Sono in calo a 42.249 (-14mila) i nuovi contagi da Covid con 294mila tamponi (-77mila). Lo rileva il bollettino odierno del ministero della Salute che registra anche 115 decessi (-43) e un tasso di positività del 14,3% (-0,7%). In Lombardia sono 6.157 i nuovi positivi, in Campania 4.356, in Veneto 4.141, in Emilia Romagna 3.892, nel Lazio 3.859. Gli attualmente contagiati scendono a 1,04 milioni (-41mila) dei quali 1,03 milioni in isolamento domiciliare. E scendono anche i ricoveri sia in area medica (-167 per un totale di 8.412) che in terapia intensiva (-20, 338). I casi totali dall'inizio della pandemia salgono a 16.915.301. I dimessi/guariti delle ultime 24 ore sono 84.344 (ieri 76.824) per un totale che sale a 15.709.259. Gli attualmente positivi sono 41.776 in meno (ieri -20.783) per un totale di 1.041.196. Di questi, 1.032.446 sono in isolamento domiciliare.

In Lombardia -7% dosi nelle ultime due settimane

Nelle ultime due settimane, in Lombardia, le somministrazioni del vaccino sono state complessivamente 89.717, con un calo del -7,1% rispetto ai 15 giorni precedenti, contro un decremento del 10,1% nazionale. Lo riferisce una nota dell'assessorato al Welfare lombardo. Alla campagna nazionale, sempre dal 27 aprile a oggi, la Lombardia ha contribuito per oltre il 18%, con una media giornaliera tra le 6.100/6.600 dosi inoculate. Sul fronte delle quarte dosi nella giornata di oggi sono state pari a 5.673.

La protesta degli infermieri: "Noi osannati e sbeffeggiati" 

"In Italia il 12 maggio è la Giornata internazionale dell'eroe osannato e sbeffeggiato. Non c'è nulla da festeggiare". Si sentono così gli infermieri, spiega Donato Cosi, coordinatore regionale Nursind Lombardia e componente della direzione nazionale del sindacato. La pandemia non ha cambiato le cose, a suo dire. "Due anni di parole gettate al vento. Di promesse (ricevute) da marinaio. E noi sempre in prima linea, sempre con gli stessi problemi, sempre con le stesse esigenze e con tanta stanchezza e amarezza in più". Infermieri "sbeffeggiati dalla politica locale e nazionale, dalle stesse aziende e purtroppo, sempre più spesso, dagli utenti. Tutti a correre a chiamarci eroi nel pieno della pandemia, e poi a dimenticarci e calpestarci quando abbiamo chiesto quanto ci spetta. Soprattutto aiuto perché, non dimentichiamolo, siamo prima di tutto persone".