Allarme amianto a scuola: è tutto vero

Trescore, i tecnici confermano. Caccia ad aule alternative di Pier Giorgio Ruggeri

CHIUSA La media Manzoni di Trescore Cremasco

CHIUSA La media Manzoni di Trescore Cremasco

Trescore Cremasco (Cremona), 15 settembre 2015 - All'orizzonte querele e pesanti provvedimenti. Il primo cittadino di Trescore Cremasco, Angelo Barbati è furioso: ha appreso della presenza dell’amianto nella pavimentazione della scuola media solo sabato scorso e ha dovuto rimandare l’avvio delle lezioni per 250 studenti. Ma è convinto che questo sia un sabotaggio di qualcuno nei confronti della sua amministrazione leghista, visto che il sospetto della colla all’amianto era già stato avanzato a gennaio. Situazione difficile quella della scuola media Manzoni di Trescore, costruita negli anni Settanta. Ieri mattina una ditta specializzata ha effettuato i controlli e ha confermato il sospetto: la colla utilizzata per fissare le piastrelle dell’edificio scolastico, 17 aule, contiene amianto, mentre le piastrelle non ne hanno. A questo punto non resta che agire e scontrarsi con la burocrazia.

«Oggi avremo già il progetto e il preventivo, che sarà duplice: uno per rimozione e ricostruzione; l’altro per lo smaltimento dell’amianto – dice Barbati – ma quel che mi preoccupa è l’Asl, perché per legge ha 30 giorni di tempo per dare il benestare alla messa in opera. I tempi non possono essere così dilatati, perché stiamo parlando di una scuola». Quali i tempi per eseguire i lavori necessari? «L’azienda mi ha garantito che riuscirà a chiudere tutto entro 10, 12 giorni». E intanto si lavora a soluzioni alternative? «Stiamo reperendo dieci classi tra l’oratorio e la scuola elementare. Spero già da mercoledì di poter far cominciare le lezioni».

Poi si penserà alle responsabilità. «Adesso sistemiamo scuola e ragazzi, poi passeremo a esaminare questo capitolo. Comunque mi sembra incredibile che il problema venga evidenziato a gennaio e all’amministrazione venga fatto presente solo sabato scorso. C’è un addetto alla sicurezza che è lì, pagato dalla scuola dal 2009. Perché non ci ha avvisato per tempo. Se lo avessimo saputo a gennaio, avremmo potuto accedere a fondi regionali. Adesso non lo possiamo fare, al di là del danno per gli studenti. Non intendo lasciar cadere la cosa. Nella scuola lavora da vent’anni l’ex sindaco e c’era una preside che è rimasta in carica per molti anni (è in pensione da giugno, ndr). Non ne sapevano nulla? La mia intenzione è fare un esposto alla procura per l’ipotesi di reato di omissione di atti d’ufficio e magari per danneggiamento. Ma, ripeto, prima la scuola, poi le denunce».