Omicidio di Guanzate, colpi di pistola poi la scomparsa

L’episodio di giugno messo in relazione con la morte di Albanese di Paola Pioppi

Giallo Guanzate, il luogo dove è stato ritrovato il corpo (Cusa)

Giallo Guanzate, il luogo dove è stato ritrovato il corpo (Cusa)

Guanzate (Como), 8 ottobre 2014 - Poco dopo la mezzanotte del 4 giugno scorso, quattro giorni prima della scomparsa di Ernesto Albanese, furono esplosi tre colpi di pistola calibro 9 contro un’abitazione di via Risorgimento a Bulgorello di Cadorago. Un episodio per il quale, a oggi, non è stata trovata una spiegazione, ma che ora gli investigatori della Squadra Mobile di Como, coordinati dal sostituto procuratore Massimo Astori, stanno valutando per capire se possa esistere qualche collegamento, anche marginale, con l’omicidio del trentatreenne di Fino Mornasco, la cui morte sarebbe avvenuta dopo l’8 giugno. Quella notte, i tre proiettili avevano raggiunto il frigorifero e il divano dell’abitazione di Andrea Faotto e Livia Pedretti, vicini di casa di Paolo Belligi, ex carabiniere, ora titolare di un’agenzia di investigazioni private e consigliere comunale di Cadorago. All’epoca, gli inquirenti non avevano trovato nessun motivo che potesse aver esposto la coppia, o lo stesso Belligi, a una minaccia simile, e tra le ipotesi prese in considerazione, e tuttora valide, rientrava anche la possibilità di un errore da parte di chi aveva esploso i colpi di pistola.

I testimoni avevano parlato di una Smart, vista allontanarsi dopo gli spari. Ora però quell’episodio, e l’identificazione di chi abbia commesso quel gesto, sono tornati ad avere importanza, anche se al momento i legami potenziali su cui stanno ragionando gli inquirenti non sono ancora chiari. Tuttavia gli accertamenti per capire cosa abbia fatto Albanese nei giorni prima di sparire, chi stesse frequentando e con chi possa avere maturato degli scontri, sembrano procedere a ritroso, prendendo in considerazione tutti gli episodi riconducibili a condotte tipiche di un certo tipo di criminalità, avvenute nell’ultimo periodo nel territorio su cui gravitava Albanese. Allo stesso tempo, si stanno raccogliendo le testimonianze dei vicini di casa della vittima, così come dei residenti della zona in cui è stato trovato il suo corpo. Un edificio fatiscente e disabitato in via Patrioti a Guanzate, che era stato acquisito dai fratelli Filippo e Andrea Internicola, di Lurate Caccivio, e a fine agosto da Rodolfo Locatelli, di Guanzate.