In coma dopo rapina, Pontoglio sotto choc: "Lo abbiamo sentito gridare"

Preoccupazione per Pietro Raccagni, 53 anni. Solo lui potrà dare ai carabinieri elementi utili a ricostruire l’intera vicenda e a risalire ai suoi aguzzini. Sempre la sua testimonianza servirà a capire se, oltre a cadere da una scala perché spinto da uno della banda di rapinatori è anche stato malmenato con colpi di bottiglia inferti alla testa di Milla Prandelli

Rapina a Pontoglio, proprietario in coma dopo caduta (Fotolive)

Rapina a Pontoglio, proprietario in coma dopo caduta (Fotolive)

Pontoglio (Brescia), 9 luglio 2014 - A Pontoglio tutti conoscono Pietro Raccagni e la sua famiglia. Titolare di una macelleria in centro al paese, è stimato e rispettato. La notizia del suo ferimento durante una rapina dai contorni violenti da ieri mattina è l’argomento principale nei bar, nelle vie del paese. La prima preoccupazione, per tutti sono le sue condizioni di salute. Pietro Raccagni, 53 anni, è infatti in coma ed ritenuto in pericolo di vita. A prendersi cura di lui sono i medici del reparto di Rianimazione del Civile di Brescia.

Solo lui potrà dare ai carabinieri elementi utili a ricostruire l’intera vicenda e a risalire ai suoi aguzzini. Sempre la sua testimonianza servirà a capire se, oltre a cadere da una scala perché spinto da uno della banda di rapinatori è anche stato malmenato con colpi di bottiglia inferti alla testa«L’ho visto cadere - racconta una vicina - ma non ho capito esattamente cosa sia successo. Poi è arrivato suo figlio che ha cercato di fermare una macchina. Quando ha visto il padre a terra, però si è fermato per aiutarlo».

Anche un altro vicino ha visto Raccagni cadere di spalle dalle scale. «Sono uscito dalla finestra della camera quando ho sentito dire a Pietro che stavano rubando la Mercedes - racconta - ma non ho visto i fatti, solo lui che precipitava». Dalla prima ricostruzione dei fatti a cura dei carabinieri della compagnia di Chiari guidata del capitano Egidio Lardo, con cui collaborano i carabinieri del reparto investigazioni scientifiche e del comando provinciale, pare che Raccagni e la moglie siano rientrati a tarda ora, attorno alle due.

Il macellaio si è immediatamente reso conto che qualcuno stava cercando di rubare una delle sue autovetture . Così si è precipitato verso l’autorimessa per cercare di fermarlo. Lì si è trovato di fronte due o più uomini. In quel momento ha chiesto aiuto al figlio Luca di 27 anni, che dormiva in una delle camere, vicino a quella della sorella di 21 anni. Sentite le urla del padre il giovane è corso in suo aiuto, ma lo ha trovato già esanime per terra. Sulla testa c’era una vistosa botta. I carabinieri sono arrivati nel giro di pochissimo tempo e hanno disposto posti di blocco e controlli su tutte le strade della zona con l’obiettivo di individuare i malviventi.