Imprenditore morto di meningite, è dello stesso ceppo delle studentesse di Milano

Sconcerto e paura nel Bresciano per la malattia che ha ucciso Renato Goffi

Il vaccino è una delle poche armi efficaci contro diverse forme di meningite

Il vaccino è una delle poche armi efficaci contro diverse forme di meningite

Chiari (Brescia), 12 dicembre 2016 - Preoccupazione nell’ovest bresciano dopo che sabato un colognese è morto a causa di una meningite fulminante. Il batterio ha colpito Renato Goffi, di 59 anni, di Cologne. Ha cominciato a sentirsi male nei giorni scorsi quando ha accusato una febbre molto alta, che ha cercato di curare con le medicine tradizionali. Invece che calare, la temperatura è salita continuamente.

Quando i familiari lo hanno trovato semincosciente nella sua villetta non ci hanno pensato due volte e hanno chiamato l’ambulanza, che lo ha condotto all’ospedale Mellino Mellini di Chiari. La diagnosi è stata subito infausta.

Nonostante gli sforzi di medici e infermieri l’uomo è spirato a meno di 48 ore dal ricovero. Secondo quanto appreso, la prima ipotesi dei medici, che andrà confermata dalle analisi in corso, si tratterebbe di infezione batterica da meningococco di tipo C. Sarebbe lo stesso ceppo delle studentesse dell’Università di Milano morte una il 26 luglio e l’altra il 30 novembre. Se così fosse la situazione sarebbe da tenere sotto controllo, dato che si tratta di un ceppo particolarmente aggressivo. L’Azienda sanitaria per la tutela della salute di Franciacorta ha già preso le prime precauzioni.

«Il personale medico e paramedico è stato immediatamente sottoposto alla profilassi necessaria a scongiurare un eventuale contagio - spiega la direzione sanitaria - e già nelle giornate di sabato e domenica diverse persone si sono presentate al nostro pronto soccorso. È da ribadire che il rischio si presenta per chi ha avuto contatti primari. Per esempio non corre rischi chi è stato nello stesso bar dove si è recato questo signore a bere il caffé, ma chi si è seduto vicino a lui e ci ha fatto quattro chiacchiere. Se si hanno dei dubbi è necessario recarsi dalla guardia medica o in qualsiasi struttura sanitaria».

Intanto a Cologne serpeggia la paura. «Renato lo conoscevamo tutti - raccontano in un bar - si vedeva spesso. Chi ci ha parlato teme il contagio». Goffi era uno stimato imprenditore edile, titolare dell’azienda Domus Costruzioni di via Caduti sul Lavoro. Lascia le figlie Giulia e Michela, già orfane della mamma Rosanna, morta poco più di un anno fa. La comunità di Cologne si è stretta attorno ai suoi famigliari. «Sono sconvolto - ha detto il sindaco Carlo Chiari - gli volevamo tutti bene. I cittadini devono stare tranquilli. Il consiglio è, al minimo dubbio, di rivolgersi alle strutture sanitarie».