Trent’anni fa il primo trapianto. Così l’ospedale riaccende la vita

Il papà di Nicholas Green a Bergamo per l’anniversario di MICHELE ANDREUCCI

Roberto Failoni, primo trapiantato di cuore  a Bergamo, fu operato  la notte tra il 22 e il 23 novembre 1985. Sopra: Reginald Green , papà di Nicholas (De Pascale)

Roberto Failoni, primo trapiantato di cuore a Bergamo, fu operato la notte tra il 22 e il 23 novembre 1985. Sopra: Reginald Green , papà di Nicholas (De Pascale)

Bergamo, 2 dicembre 2015 - Importante traguardo per l’ospedale di Bergamo, che celebra in questi giorni il 30esimo anniversario del primo trapianto di cuore nella Bergamasca, effettuato negli allora Ospedali Riuniti dall’equipe del professor Lucio Parenzan. Era la notte fra il 22 e il 23 novembre 1985 (il terzo intervento in Italia): nel petto di Roberto Failoni, allora 48enne, pensionato di Romano alle prese con una miocardiopatia dilatativa, venne impiantato il cuore di Emanuela Brambilla, 19 anni, estetista di Fara, morta in seguito a un incidente stradale, la sera del 16 novembre. Due giorni dopo venne sottoposto a trapianto Savino Fusaro, oggi il più anziano fra i primi trapiantati di cuore. In occasione di questa importante data, l’11 dicembre alle 20,45, nell’auditorium del collegio vescovile S.Alessandro, sarà presente Reginald Green il padre del piccolo Nicholas, che ripercorrerà la decisione di donare gli organi del figlio di sette anni morto il 29 settembre del 1994 sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.

La famiglia Green, in vacanza in Italia, stava raggiungendo la Sicilia a bordo di un’auto a noleggio, quando, nei pressi di Vibo Valentia, fu assalita da alcuni rapinatori: durante il tentativo di furto furono sparati alcuni colpi e un proiettile colpì alla testa Nicholas che dormiva nella vettura. Il piccolo fu ricoverato all’ospedale di Messina, dove morì l’1 ottobre. I genitori espressero la volontà di donare gli organi del figlio, gesto che salvò la vita a 7 italiani (altri due riacquistarono la vista grazie al trapianto delle cornee) e che destò grande commozione, dando forte impulso alla donazione in Italia.

All’incontro interverrà anche Mariangelo Cossolini, coordinatore al prelievo e trapianto della provincia di Bergamo, e Lorenzo Galletti, direttore della Cardiochirurgia dell’ospedale di Bergamo. Il giorno dopo, sabato 12, verrà intitolato a Lucio Parenzan il centro congressi del Papa Giovanni XXIII. Oggi l’ospedale è primo in Italia in grado di eseguire qualsiasi tipo di trapianto, interventi neonatali, pediatrici o su pazienti adulti ed è il centro con la maggiore esperienza al mondo. Il 50% dei trapianti di fegato, per esempio, viene effettuato con la tecnica split, che prevede la divisione dell’organo del donatore in due parti differenti.