Musei diocesani in estate: non solo arte sacra

Tantissimi i tesori orafi e pittori contemporanei presenti in Lombardia

La “Pietà” di Procaccini al Museo Diocesano di Milano

La “Pietà” di Procaccini al Museo Diocesano di Milano

Milano, 27 luglio 2016 - Non è solo la prima donna ad assumerne la presidenza, è anche la prima laica a ricoprire tale carica: Domenica 'Mimma' Primerano, direttore del Museo Diocesano di Trento, guida da un anno Amei, l’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani. Una scelta, la laicità, a sottolineare come i Musei Ecclesiastici non siano vecchi ambienti polverosi e odorosi d’incenso, sagrestie ingombre di cianfrusaglie liturgiche: “I nostri musei - spiega invece Domenica Primerano, che in Lombardia ha al suo fianco Giulia Benati - possono cancellare assurdi pregiudizi, fungere da 'ponte' fra chi crede e chi non crede, aprire spazi di riflessione, di confronto in una società sempre più complessa”. E poi sono forzieri di tesori infiniti: gli ecclesiastici costituiscono il 20 per cento dei 4.588 musei italiani, le cui opere sono per il 10 per cento riconducibili alla dizione 'arte sacra'.

Compie vent'anni Amei, l’Associazione che coordina oltre duecento musei ecclesiastici e diocesani in tutt’Italia. Musei locali, centri di valorizzazione del territorio. Tutti accessibili, caratteristica che non guasta mai, a pubblici anche anziani e con qualche problema di mobilità. E per nulla ristretti ad Angeli e Madonne: le loro collezioni negli ultimi anni si sono felicemente e sapientemente estese all’arte contemporanea, persino d’avanguardia. Fu proprio Giovanni Battista Montini, allora arcivescovo di Milano, ad affermare di essersi “riconciliato con l’arte moderna” quando visitò la Galleria d’Arte sacra dei Contemporanei, a Villa Clerici: un percorso espositivo che conta ora duecento capolavori, e autori che vanno da Francesco Messina ad Aldo Carpi, da Floriano Bodini a Trento Longaretti. Una galleria peraltro francamente surclassata dalla Collezione Paolo VI di Concesio, promossa con passione da monsignor Pasquale Macchi, segretario del Montini papa, che di opere ne conta ben settemila, fra dipinti e disegni, sculture e incisioni, firmate Matisse e Chagall, Picasso, Dalì, Magritte.

Passegiate in secoli d’arte, le visite ai Musei Diocesani. A partire dal Museo del Duomo e dal Diocesano collegato alla Basilica di Sant’Eustorgio con la gemma della Cappella Portinari. Di particolare suggestione San Fedele, sempre animato dall’attivissimo gesuita Andrea Dall’Asta: dai confessionali secenteschi dei fratelli Taurino alla 'cappella delle ballerine', dove sino agli anni Ottanta le danzatrici della Scala la sera prima del debutto offrivano fiori all’altare della Madonna del Latte, dall’ex voto di Mimmo Paladino, già campione della Transavanguardia, all’'Apocalisse' di Jannis Kounellis, capofila storico dell’Arte Povera.

Il ricco patrimonio dei Musei raccolti in Amei vanta allo stesso tempo capolavori d’oreficeria come l’Altare di Sant’Ambrogio a Milano e collezioni scientifiche, al Museo di Scienze naturali dei Padri barnabiti di Lodi, ed etnografiche. Un 'ponte', come si diceva, tra arte, fede e scienza. Nel nome della bellezza.