
Paola Reguzzoni
Busto Arsizio (Varese), 16 luglio 2016 - "Io rimarrò leghista a vita, però bisogna capire se la Lega rimarrà la Lega. Perché una cosa del genere non l’ho mai vista". Trema la voce a Paola Reguzzoni, additata come il leader della fronda che ha portato all’elezione di Valerio Mariani del Pd alla presidenza del Consiglio comunale di Busto Arsizio, beffando l’ex sindaco Gigi Farioli (Forza Italia). Iscritta al Carroccio da 23 anni, prima tessera a 14 anni, Reguzzoni è stata sospesa dal partito e costretta dare le dimissioni da consigliere comunale così come tutti i suoi colleghi sui banchi di Palazzo Gilardoni, mentre la sezione cittadina della Lega è stata commissariata.
Reguzzoni, qual è la sua versione dei fatti circa quanto accaduto in Consiglio comunale? "Innanzitutto non è mia intenzione minimizzare quanto accaduto ma ridimensionarlo sì, riportando tutti alla realtà: si trattava dell’elezione del presidente del Consiglio comunale, non del voto di fiducia al sindaco".
É tuttavia evidente che Lega e Forza Italia siano andate ognuna per conto proprio fin dalla prima votazione. E si è scatenato il putiferio che ha portato lei sul banco degli imputati... "Io non ho partecipato ai tavoli della trattative, per la Lega c’erano il segretario cittadino oppure quello provinciale. Una volta chiusa la Giunta bisognava trovare l’accordo sulla presidenza del Consiglio comunale ma non è stato fatto. Lunedì sera, il giorno prima della seduta, ho chiesto direttamente al sindaco Antonelli di convocare una riunione di maggioranza per coordinarci ma non sono stata ascoltata".
I vertici del vostro partito però vi sconfessano, sostenendo che bisognasse votare Farioli per non dare via libera al Pd: perché non lo avete fatto? "Innanzitutto non so chi abbia votato Mariani, io come capogruppo della Lega prima della terza e decisiva votazione avevo affermato che avremmo votato scheda bianca oppure Farioli; poi nel segreto del voto non so cosa ciascuno abbia fatto, io rispondo per me stessa e dico che non ho votato Mariani, anche se adesso subisco un processo senza prove".
Perché avete provato a imporre un vostro candidato, Pinciroli, pur senza avere i voti per poterlo farlo? "Pinciroli era pubblicamente candidato da una decina di giorni e nessuno gli ha chiesto di ritirarsi. Evidentemente non c’era alcun accordo sul nome di Farioli, anzi: la linea comunicatami dalla segreteria provinciale era fare di tutto per provare a eleggere il nostro candidato".
Quindi non era un tentativo di destabilizzare la maggioranza, anche per rancori personali nei confronti del sindaco Antonelli che l’aveva battuta alle primarie? "Lo stesso Antonelli e non solo lui mi avevano chiesto di fare il vicesindaco ma io ho rinunciato perché riconoscevo una mia ingombranza politica, quando invece c’era bisogno di una Giunta tutta nuova. Prima mi sono messa a disposizione del partito e della coalizione, contribuendo in maniera determinante alla vittoria al primo turno, caso unico in tutta la provincia, con 495 preferenze. Poi ho dato le dimissioni come mi è stato richiesto. E adesso mi scaricano così, in un nanosecondo senza neanche una telefonata, dopo 23 anni di militanza".
Resterà nel partito? "Io resterò leghista a vita, quello che non ho capito è se le Lega rimarrà le Lega. Mi sono sempre presa le mie responsabilità ma sono stufa di prendermi quelle di tutti. Ripongo piena fiducia negli organismi provinciali e nazionali della Lega, attendo istruzioni su cosa fare. Possibilmente non tramite la stampa: perché tutto quanto accaduto da martedì sera a oggi, compresa la richiesta di dimissioni, l’ho appreso dai giornali".