
Vittorio Gassman e il figlio Alessandro
GALLARATE (Varese) - Togliere l’intitolazione al padre, Vittorio Gassman, al teatro Condominio che nella giornata di sabato a Gallarate ha ospitato il Remigration Summit, il convegno dell’estrema destra europea dai chiari e inquietanti contenuti xenofobi e razzisti. A chiederlo è Alessandro Gassmann, che ha scritto via social al sindaco leghista della cittadina del Basso Varesotto, Andrea Cassani: “Caro sindaco, leggo che nel teatro intitolato a mio padre nella vostra cittadina è avvenuta la riunione internazionale dei partiti di estrema destra europea (neofascisti e nazisti). Se nelle sue intenzioni vi è quella di continuare a ospitare in un luogo di cultura, manifestazioni con slogan razzisti e illiberali, le chiedo di togliere il nome di mio padre al suddetto teatro”.

L’attore e regista, nel chiedere che il teatro (di proprietà comunale) non si fregi più del nome del padre ha voluto sottolineare anche le ferite e il dolore causate alla sua famiglia dal nazifascismo: “Mio padre ebbe parenti deportati e uccisi dai nazifascisti”.

Cassani ieri ha risposto a Gassmann, invocando la libertà di pensiero: “Vittorio Gassman, uomo di cultura eclettico, non ebbe mai paura di esternare la propria appartenenza politica. Come tutte le persone di valore, che hanno fatto la storia del nostro Paese, probabilmente non avrebbe combattuto con la censura aprioristica le idee altrui ma con la forza di idee più convincenti”.
Non solo. “Il fatto che una associazione culturale di ragazzi di destra abbia organizzato un summit, pagando la sala, non mi sembra – ha aggiunto il primo cittadino leghista – un affronto alla figura del grande Vittorio Gassman. Gallarate è da sempre una città democratica con una grande attenzione per la cultura. Possiamo vantarci di avere quattro teatri, due musei e siamo tra le poche città non capoluogo ad avere un conservatorio musicale. Investiamo tanto, da molti anni, sulla cultura e uno dei luoghi della cultura più belli della città porta il nome di suo padre. Questo è un omaggio di Gallarate a un grande uomo e a un grande artista”.
Tuttavia “questo episodio – ha voluto concedere Cassani – ci fornirà sicuramente lo spunto per rivedere quelle che potranno essere le regole per affittare le sale pubbliche tra cui quelle del Teatro Condominio Vittorio Gassman”. Nella sua risposta Cassani ha citato anche le parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “In democrazia c’è bisogno di tutti i contributi e di tutte le componenti rispetto a fenomeni così complessi. Non bisogna avere paura di nulla, anche di idee che possano apparire molto forti, molto controverse, molto discutibili anche, non condivise in qualche modo”. Per concludere con “un caro abbraccio e la aspettiamo nella nostra Gallarate”.
Nell’attesa che Gassmann risponda all’invito, per partiti, associazioni e cittadini che sabato a Gallarate hanno dato vita al presidio contro il summit dell’ultradestra quanto accaduto “è un oltraggio alla città e al ricordo di un grande attore”.
Oggi pomeriggio alle 18,30 davanti al teatro i consiglieri comunali di centrosinistra e della civica Obiettivo Comune Gallarate presenteranno la richiesta di convocazione urgente del consiglio comunale, tema una mozione di censura della concessione della sala per la manifestazione neonazista di sabato scorso.

Ma intanto il vicesegretario ed eurodeputato della Lega, il generale Roberto Vannacci, ha bollato come “solita ipocrisia radical chic” le rimostranze di Alessandro Gassmann. L’intitolazione del Teatro Condominio a Vittorio Gassman risale al 2006, alla cerimonia intervenne la primogenita dell’attore, Paola Gassman.