"Tra i 160 appartamenti delle Case Aler, non meno di dieci sono vuoti: ma come è possibile? Con il fabbisogno di case, come si fa a tenerli vuoti? Se pensiamo alla famiglia che, fino a poco tempo fa, dormiva in macchina... questo ci fa capire come gestisce il bene pubblico Aler". Nino Tola è il presidente del Laboratorio di quartiere Mazzafame. Il caso della famiglia di Ignazio Cadoni fa il paio con la vicenda di Valentina, sfrattata da Castellanza con marito e due bambini piccoli, poi derubati della caparra versata per la locazione di un alloggio in città. Tola è una persona molto attenta alle esigenze delle Case Aler, ha sempre mostrato prossimità agli inquilini, spendendosi in prima persona per spiegare loro ad esempio come funziona la tariffa puntale, che tante resistenze incontra, soprattutto negli anziani. "Conosco la realtà Aler da tre decenni - afferma -. Abbiamo raggiunto il colmo: non si può gestire il patrimonio immobiliare in questo modo. Aler non è all’altezza. Qui dentro nessuno ha una parola di lode per queste case. I citofoni non funzionano, i cancelli sono sempre aperti, le ambulanze si perdono non riuscendo a raggiungere chi ha bisogno, il postino fatica a recapitare pacchi e raccomandate. Del teleriscaldamento si pagano costi alti senza benefici. E le case sono sempre più umide e malsane". S.V.
Cronaca"Vuoti almeno dieci dei 16O alloggi"