Cambio della guardia: da sinistra Alfonso Paolocci, Gianluca Piasentin, Alfonso Benincas
Curiglia con Monteviasco - Il 2022 si è chiuso tra i saluti per i comandanti di due stazioni dei carabinieri dell’Alto Varesotto. L’ultimo giorno dell’anno hanno concluso il proprio servizio attivo nell’Arma i luogotenenti c.s. Alfonso Benincasa e Giampaolo Paolocci. Due servitori dello Stato molto stimati nell’area del Luinese, con tanti anni di lavoro spesi a favore della comunità.
Un’attività e una presenza spesso imprescindibile per la popolazione, come nel caso di Monteviasco, la frazione montana raggiungibile solo a piedi da quando nel novembre del 2018 è stata chiusa la funivia. Un luogo che ben conosce Gianpaolo Paolocci, ormai ex comandante della stazione di Dumenza, che con i suoi uomini ha percorso innumerevoli volte quei 1400 gradini che dividono il fondovalle dall’abitato, per portare viveri e medicinali ai residenti. Un’attività preziosissima di sostegno che è valsa ai militari il giusto riconoscimento, con numerose citazioni nelle cronache anche nazionali e straniere che hanno raccontato la situazione di isolamento del borgo.Paolocci, nato nel 1966 a Macerata, ha guidato la stazione di Dumenza a partire dai primi anni Duemila dopo essere giunto in provincia di Varese nel 1987, prestando servizio a Luino e Gallarate.
Lascia invece il ruolo di comandante della stazione di Castelveccana Alfonso Benincasa, nato in Svizzera nel 1964. Anche per lui la carriera nel Varesotto è iniziata nel 1987, prima al comando provinciale e poi alla stazione di Castelveccana. Dopo alcune esperienze tra Lodi, Varese e Luino ha fatto ritorno proprio a Castelveccana guidando la stazione fino a pochi giorni fa. Nel loro ultimo giorno di servizio i due comandanti hanno ricevuto un riconoscente saluto, presso la Compagnia di Luino, da parte del comandante provinciale dei Carabinieri di Varese Gianluca Piasentin.
Nel corso di un incontro conviviale con l’affetto di tanti colleghi intervenuti Piasentin ha voluto ricordare l’esempio dei due comandanti in congedo, affinché i loro valori di alto senso del dovere, professionalità, altruismo e umanità siano una preziosa eredità per tutti.