Busto Arsizio, donna segregata da una coppia conosciuta in chat

I coniugi l'hanno adescata spacciandosi per agenti segreti. Sono stati denunciati dai carabinieri e sottoposti alla misura del divieto di avvicinamento

Abusi e violenze, il progetto Codice Rosa per tutelare le vittime

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Busto Arsizio (Varese), 24 agosto 2016 - Avrebbero adescato una trentenne su una chat presentandosi come giornalisti e poi come appartenenti ai servizi segreti e, dopo averla convinta a trasferirsi nella loro casa a Busto Arsizio, l'avrebbero tenuta soggiogata per mesi, rendendola vittima di violenze fisiche e psicologiche. Per questo un uomo e una donna, sposati, sono stati denunciati dai carabinieri di Busto Arsizio con l'accusa di maltrattamenti in famiglia, stalking e lesioni personali (solo per l'uomo).

Nei loro confronti è stato emessa anche la misura del divieto di avvicinamento alla vittima. Dalle indagini è emerso che la coppia aveva sviluppato un rapporto "morboso" con la donna, costretta a soddisfare le loro richieste, ad allontanarsi da parenti e amici e anche a consegnare loro somme di denaro. L'uomo e la donna avrebbero esercitato uno stretto controllo sui suoi movimenti, chiudendola in casa e pedinandola quando usciva per andare a lavorare. La trentenne è riuscita a liberarsi dalla condizione di schiavitù grazie all'intervento di un familiare che, con una scusa, era riuscito ad avvicinare i coniugi fingendo di accettare le loro richieste sessuali. La coppia, infatti, gli aveva chiesto di partecipare a un rapporto a tre.