REDAZIONE VARESE

Villa Baragiola, un gioiello nel degrado: la lenta agonia dell’ex seminario

L'ex sede del seminario va in pezzi da 20 anni. Il recupero costa troppo. Da 13 anni l'amministrazione comunale ha acquisito la struttura ma ancora non si è giunti a un impegno concreto per il recupero

Sotto inchiesta Qn

Varese, 12 agosto 2014 - Villa Baragiola, dimora settecentesca che fu sede del seminario arcivescovile, sta cadendo a pezzi a ormai 13 anni dall’acquisizione da parte del Comune di Varese: mancano i fondi per ristrutturarla e valorizzarla con una funzione museale. La giunta cittadina ha dato via libera al progetto di recupero della Villa, a Masnago, periferia nord, già diventata sede degli uffici comunali (tra cui l’urbanistica, la statistica e le risorse umane) nella cosiddetta ‘stecca’, la porzione di edificio recuperata nel 2004 che rappresenta meno della metà della superficie complessiva. La parte restante, quella con le camerate, le cucine e la mensa, versa oggi in condizioni disastrose. È rimasta inutilizzata per vent’anni e le manutenzioni sono sempre risultate carenti, così oggi rischia di fare la fine della ex caserma Garibaldi, con l’aggravio che in questo caso si tratta di un edificio vincolato perché di pregio non solo per la sua testimonianza storica nella vita di Varese. Il tetto in particolare rischia di perdere i pezzi.

Se la copertura iniziasse a crollare, oltre a rovinare i fregi interni e le pavimentazioni in parte originali in legno, finirebbe per causare infiltrazioni a danno della struttura stessa dell’immobile. La situazione a Palazzo Estense è ben nota da tempo, ma sono sempre mancate le risorse necessarie a finanziare un recupero completo, così com’è mancata fino a non molto tempo fa un’ipotesi adeguata per la futura destinazione. Intanto l’amministrazione ha deliberato di dare priorità al rifacimento del tetto, per un importo di 600mila euro. Poi si cercherà di realizzare il progetto di riqualificazione completo, da 11,2 milioni, partecipando al bando per il finanziamento ministeriale che ne assegnerà al massimo 5, non appena usciranno i decreti attuativi. Per ora i varesini osservano l’ex seminario in degrado e sperano in quello che resta per ora un progetto in attesa di finanziamento. Dovrebbe essere realizzato un archivio storico al piano terra mentre nell’edificio sul retro potrebbe andare l’archivio degli uffici dell’urbanistica.

Gli archivi saranno corredati da uno o più locali per la consultazione e da una sala riunioni dove ci saranno anche alcuni uffici per il pubblico. Ci sarà spazio anche per una caffetteria con un bookshop. La parte più importante sarà però riservata al museo della città di Varese: sarebbe al primo piano della villa e ospiterebbe anche laboratori didattici e uno spazio per il catering per eventi e presentazioni. Al secondo piano poi si prevede di lasciare uno spazio aperto per esposizioni temporanee. I tempi di recupero e allestimento sono stimati in un anno e il primo intervento a partire sarà in ogni caso il rifacimento del tetto (1.200 metri quadri di superficie) con la demolizione completa dell’attuale.