Vigili del fuoco sul piede di guerra "Servono più uomini capisquadra e autisti"

Sos per una situazione che pregiudica il dispositivo di soccorso

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di Rosella Formenti

I vigili del fuoco della provincia di Varese sono pronti a manifestare, gli operatori impegnati quotidianamente nel territorio sono stanchi di dover convivere con carenze di uomini, soprattutto capisquadra e autisti, e di mezzi, una situazione che pregiudica il dispositivo di soccorso e mette il personale in condizioni di lavoro inaccettabili. Sono urgenti interventi, come hanno richiesto di recente in una lettera inviata alle istituzioni che al momento non ha avuto risposta. Per questo hanno deciso di organizzare un presidio davanti alla Prefettura a Varese giovedì 23 febbraio, lo scopo è di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà che da anni sopportano nei vari distaccamenti. Ieri hanno scritto al Prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, a firmare la lettera con la richiesta di poter manifestare Donato Lerna, segretario provinciale del sindacato Co.Na.Po, Francesco Favara, segretario provinciale di Uil-Pa, e Massimo Isgrò, segretario provinciale Fns Cisl. A metà gennaio in un comunicato le tre sigle sindacali avevano segnalato i problemi causa della grave situazione del soccorso nella provincia, a cominciare dalla carenza pari al 25% di personale: ogni giorno sono impegnati 60 uomini, ma dovrebbero essere 80. Scrivevano:"Ricordiamo che il distaccamento di BustoGallarate è senza autoscala da più di un anno, l’unica in servizio per tutta la provincia è dislocata nella sede di Varese. Nel solo anno 2022 i colleghi della sede di Legnano (Comando di Milano) sono venuti in supporto (quando disponibili) per ben 114 volte, situazione non più tollerabile". Altro problema, "la carenza cronica di personale, senza contare la ormai mancanza totale di autisti" mentre i vertici nazionali, interpellati sulla questione a dicembre, finora non hanno risposto. La nota faceva rilevare inoltre "la sistematica chiusura del distaccamento di Somma Lombardo, una riduzione ai numeri minimi di tutte le sedi togliendo importanti supporti come l’autobotte del distaccamento di BustoGallarate e una riduzione del personale presso la sede di Varese, oltre

in bilico l’operatività del distaccamento di Saronno.