
Giro di ricognizione al centro vaccinale della Schiranna per Guido Bertolaso
Varese, 17 marzo 2021 - Il trend dei contagi è in calo a Viggiù. La curva epidemiologica è in netta diminuzione a dieci giorni dal termine della prima fase della campagna vaccinale di massa che ha coinvolto oltre tremila residenti nel centro della Valceresio salito alle cronache proprio per i contagi e la mini zona rossa. Il dato ufficiale fornito da Ats Insubria aggiornato a domenica è di 10 soggetti attualmente positivi. A fine febbraio, alla vigilia delle vaccinazioni, i positivi erano circa 90, e a preoccupare era in particolare la concentrazione in paese di numerose mutazioni del virus, tra cui un insolito cluster di variante scozzese. Da qui la decisione di istituire la zona rossa e di fare di Viggiù un caso pilota in Italia: il primo esempio di vaccinazione aperta a tutta la popolazione. Una scelta che ora dimostra i suoi frutti. Il miglioramento sensibile nei numeri è accolto con soddisfazione dal sindaco Emanuela Quintiglio. "La notizia è sicuramente positiva e ci fa davvero ben sperare di riuscire a raggiungere l’ambito primato di paese Covid free – osserva il primo cittadino – ma non è ancora il momento di abbandonare le cautele e trascurare le prescrizioni indispensabili per contenere i contagi". Ora la comunità di Viggiù aspetta novità in merito alla somministrazione della seconda dose del vaccino. "Attendiamo aggiornamenti da parte di Ats – continua il sindaco – sul luogo e i tempi di somministrazione della stessa". Intanto in provincia proseguono le vaccinazioni sulla fascia più anziana della popolazione: anche in questo caso i primi effetti positivi si riflettono sull’andamento dei contagi, come fa notare il sindaco di Varese Davide Galimberti. "I dati di oggi (ieri, ndr) a Varese – scrive sui social – indicano che su 360 positivi circa 50 sono over 80 e 40 over 70. Non risulta nessun caso invece nelle Rsa. Questo vuol dire che fino ad ora il piano vaccinale funziona". In quest’ottica Palazzo Estense è pronto a fare la sua parte. "Ho proposto – continua Galimberti – ai medici di base che vogliono fare le vaccinazioni a domicilio per le persone più fragili o impossibilitate a spostarsi, di supportarli con i nostri volontari e il personale del Comune per gli adempimenti amministrativi. Un modo per essere più veloci anche negli spostamenti tra un domicilio e un altro".